Pisa, 24 marzo 2020 - È morto a 30 anni, solo, lontano dalla sua famiglia e dalla sua patria. Christin Kamden Tadjuidje veniva dal Camerun. La sua vita è finita nel reparto di rianimazione Covid-19 dell’Ospedale Cisanello di Pisa.
Coronavirus, la morte di Christin: "Era un ragazzo generoso, studioso e volitivo"
I medici hanno chiesto il riscontro diagnostico per chiarire meglio le cause della sua morte. Christin viveva a San Giuliano, alle porte di Pisa dove stava per laurearsi in Scienze agrarie. Ma se ne è andato nella notte fra il 22 e il 23 marzo. L’annuncio della sua morte è stato dato su Facebook ieri pomeriggio dai suoi amici, tutti connazionali riuniti nell’associazione Asc Pisa, con un messaggio in francese. Con dolore, i suoi amici e colleghi ricordano Christin, che era anche il segretario dell’associazione molto attiva a Pisa. Il 14 marzo era stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale Cisanello di Pisa, con un quadro clinico già molto grave e compromesso. Aveva una polmonite acuta interstiziale, scrivono gli amici su Fb, e subito è stato collegato a un respiratore. Nei giorni successivi la situazione sembrava essere migliorata tanto che i medici, a quanto riferiscono gli amici, avevano ritenuto che Christin non avesse più bisogno della respirazione assistita. E invece il ragazzo non ce l’ha fatta, perché nella notte fra domenica e lunedì si è improvvisamente aggravato ed è morto. Una crisi che pare abbia colto di sorpresa anche il personale medico, stando a quello che riferiscono gli amici. «Christin ha lottato per anni per una laurea che non otterrà prima di lasciarci", queste le parole addolorate e incredule dei suoi amici che ne ricordano l’impegno attivo all’interno della comunità camerunense di Pisa, della quale era stato tesoriere. Gli amici lo ricordano come un bravissimo danzatore e soprattutto come un ragazzo di buon cuore, sul quale poter contare. "Che la sua anima riposi in pace".