Firenze, 13 aprile 2020 - In periferia di Firenze e in provincia come a San Godenzo, Pelago e Dicomano, a Prato e Comeana e poi ancora a Bucine in provincia di Arezzo. E poi a Gallicano in Lucchesia, a Piombino e Livorno, in Versilia, a Empoli, e Fucecchio, a Pescia, Sarteano. E ancora a Serravezza e Gambassi. Un vero e proprio allarme che risuona continuamente. La tragedia silenziosa degli anziani ha coinvolto anche la Toscana. Troppi morti e troppi contagi nelle Rsa, le case di riposo; tante, la maggioranza, a gestione privata, molte gestite da Asl o comuni. Polemiche politiche, inchieste giudiziarie, studi approfonditi da parte dell'Istituto superiore di sanità.
Anche nella domenica di Pasqua tante ambulanze hanno trasferito malati Covid in altre strutture come dalla residenza La Chiocciola alle Piagge nella periferia di Firenze. (VIDEO)
L'ultimo decesso risale appena a ieri sera, un ospite della casa di riposo di Gambassi Terme, dove 32 anziani su 35 hanno contratto il coronavirus, è morto all'ospedale di Empoli. Soffre anche il personale della Pia casa di Montedomini sempre a Firenze, che ha ospitato malati da altre Rsa, sottoposto a turni pesantissimi. La Regione Toscana ha iniziato a commissariare le gestioni di Rsa non in grado di affrontare la lunga fase di emergenza. La prima è stata quella di Comeana, diventata tristemente famosa.
La magistratura
Al momento di sono mosse due procure, quella di Prato e di Lucca, presto anche altre in Toscana potrebbero aprire fascicoli dedicati ai decessi. La prima a muoversi è stata quella di Prato con il suo capo Giuseppe Nicolosi. Riflettori puntati sulla Rsa di Comeana nel comune di Carmignano. Sei decessi e 33 contagiati tra operatori e ospiti della casa di riposo gestita da una onlus. La procura ha aperto un fascicolo contro ignoti. I carabinieri hanno iniziato ad acquisire la documentazione relativa agli anziani ospiti della Rsa. La Asl Toscana Centro si è messa a disposizione della magistratura fornendo a sua volta circolari, corrispondenza, mail e linee guida inviate dall'inizio di marzo alla casa di riposo come alle altre in Toscana. Il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti ha ribadito più volte, l'ultima volta ieri al Tg2, di aver chiesto intervento di Asl e Regione per effettuare tamponi agli anziani ospiti.
La seconda procura a muoversi è stata quella di Lucca che ha aperto un'inchiesta dopo aver ricevuto un esposto relativo a tre morti sospette avvenute nei giorni scorsi alla residenza sanitaria assistenziale di Gallicano. Nella stessa struttura sono stati registrati altri 23 contagiati (10 operatori e 13 pazienti). Al momento è stato aperto un fascicolo senza indagati. Il 27 marzo un'anziana ospite della struttura, dovendosi sottoporre a un intervento chirurgico, aveva ricevuto il tampone ed era risultata positiva. Da ciò è partita l'indagine epidemiologica della Asl che ha portato alla scoperta di numerosi casi.
La Regione
L'ultima mossa della Regione Toscana cambia tutto nelle 322 Rsa sul territorio prendendo in carico i casi positivi. L'ordinanza vale sia per le Rsa sia per le residenze per disabili (Rsd). Secondo la nuova indicazione, caso per caso, se il numero dei positivi di una struttura è limitato, la Regione procederà al loro trasferimento in strutture per cure intermedie o in ospedali; in alternativa, se il numero dei positivi è superiore a chi non ha il Coronavirus, saranno invece spostati altrove gli ospiti con diagnosi negativa: in questo modo la Rsa che si trova con questi numeri viene trasformata in struttura interamente Covid-19 e ne viene potenziato sia l'organico di personale medico-sanitario sia la dotazione per l'assistenza dei pazienti. Poi sabato scorso l'ulteriore svolta con la possibilità di commissariare le Rsa in crisi.
Lo studio dell'Istituto superiore di sanità
"L'attenzione sulle Rsa è massima e c'è' un piano per dare il massimo del controllo agli ospiti e al personale di queste strutture" ha detto Luca Richeldi, primario di pneumologia all'ospedale 'Gemelli' di Roma e membro del Comitato tecnico-scientifico della Presidenza del Consiglio nell'ultima conferenza stampa alla Protezione civile. Ricordando che "le persone che sono nelle rsa hanno bisogno di assistenza per definizione, sono fragili e quindi molto più vulnerabili al coronavirus e alle altre infezioni", ha aggiunto che "l'Istituto superiore della sanità ha cominciato a monitorare la situazione. ha prodotto due versioni di documenti agli atti della Commissione tecnico-scientifica per avere un piano di controllo sulla diffusione del virus in queste strutture, perché si prevede che a parte quello che è successo, e che non tocca a noi valutare, quello che verrà, appena i contagi inizieranno a diminuire, sarà molto importante". Insomma l'Istituto superiore di Sanità sta studiando i dati di contagi e morti perché bisogna evitare che una volta diminuita la curva dei contagi generale rimanga il pericolo focolai proprio nelle Rsa.