MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Coronavirus, l'appello dei toelettatori di animali e dei padroni: "Riaprite i negozi"

Cani in sofferenza per rischio dermatiti. La protesta su Facebook: "Anche le mancate cure equivalgono a maltrattamento"

Aleandro Lanini

Firenze, 27 aprile 2020 - A pagare un prezzo molto alto a causa della chiusura attività dovuta all’emergenza Coronavirus, c’è anche il settore dei toelettatori di animali: “C’è la tutela del benessere animale come legge e inquadramento, pertanto sarebbe opportuna la riapertura della nostra attività – spiega Aleandro Lanini toelettatore e presidente di Toelettatori professionisti Confcommercio Livorno - e invece siamo fermi e destinanti ad aprire il 1° giugno, mentre in alcune regioni come il Friuli Venezia Giulia, a statuto speciale, i colleghi hanno riaperto. Anche l’Emilia Romagna e la Liguria hanno dato il benestare alla riapertura delle toelettature, perché hanno capito le necessità primarie, che sono due: una di igiene e l’altra di benessere animale”. Mancate cure che a cani e gatti provocano stress, infezioni, e disagi dolorosi".

I toelettatori chiedono dunque di poter riaprire a maggio. Verso la riapertura anticipata spingono anche i padroni di cani a pelo lungo, che non possono fare ai loro amici a quattro zampe le consuete operazioni che evitetebbero le dermatiti. E in tanti hanno aderito alla petizione online su Facebook che continua ad avere consensi su consensi ‘Anche queste mancate cure sono da considerarsi maltrattamento verso gli animali’.

“Da una parte viene richiesta da parte dello stato una cura e igiene personale maggiore rispetto a quella di sempre, soprattutto in questo periodo – sottolinea Aleandro Lanini -. Eppure dovremmo aspettare ancora a lungo, fino a giugno, per riaprire. C’è da tenere in considerazione che i cani, i gatti e gli animali da affezione oggi sono presenti in grande numero presso tutte le famiglie, le stime parlano di un animale ogni due abitanti. Animali che in molti casi non sono accuratamente igienizzati: immaginiamo una persona anziana che vive in una casa di cinquanta metri quadri e da sola non ce la fa a provvedere a un animale da compagnia di trenta chili che ha bisogno di essere pulito. Non solo, i cani soprattutto nel periodo primaverile, sono nella condizione di dover cambiare il pelo, e se non viene rimosso a dovere, si vengono a creare delle situazioni dermatologiche non indifferenti, dunque gli animali vanno in sofferenza. Siamo completamente fermi nonostante possono operare sia i veterinari che i negozi che vendono derrate alimentari per animali: noi siamo nel mezzo ma fermi. Oltretutto ci tengo a sottolineare che, già prima della chiusura imposta dal governo, lavoravamo in totale sicurezza, perché il cliente arriva, porta il cane, lo lascia, una volta finito il lavoro gli telefoniamo, viene, paga e va via. Quindi il tempo massimo di permanenza del cliente in negozio, che avviene peraltro su appuntamento, è di tre minuti. Non si creano assembramenti, dal momento che, in un giorno, lavoriamo al massimo per la toelettatura di una decina animali. Siamo predisposti a lavorare da sempre con mascherine e guanti, perché lavorando a contatto con gli animali, abbiamo sempre lavorato adoperando dispositivi di sicurezza individuali. Naturalmente il nostro lavoro si svolgerà nel rispetto di tutte le disposizioni governative, infatti abbiamo già predisposto i negozi con i panelli divisori anti schizzo, i gel per le mani e tutte le cose necessarie per la sanificazione”.

La crisi che ha investito il settore si fa sentire anche dal punto di vista economico :“Il bonus da 600 euro non è arrivato a tutti”. “A livello nazionale – aggiunge Lanini - siamo circa 7mila, generalmente sono attività gestite o dallo stesso titolare o al massimo da attività con uno o due dipendenti. A Firenze si contano circa 40 attività con 60 persone impiegate. A fronte di incassi zero, abbiamo continuato a pagare costi fissi di gestione, dagli affitti commerciali alle bollette. Non essendo riconosciuta la figura di tolettatore, siamo stati associati con lo stesso codice Ateco dei parrucchieri e degli estetisti, nonostante il nostro lavoro non prevede contatti con le persone ma si concentra sull’animale. La nostra richiesta è dunque di riaprire a maggio o quanto prima, per assicurare questi servizi necessari di igiene e benessere degli animali”.  

“ Il Governatore Rossi non ha più alibi e deve intervenire per riempire una lacuna lasciata dal Governo, provveda dunque a riaprire le attività di toelettatura come già fatto dalle regioni Emilia-Romagna, Liguria e Friuli Venezia Giulia. Serve un intervento deciso e tempestivo per autorizzare la riapertura dei negozi di toelettatura per gli animali da compagnia", lo chiede il consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) con una lettera inviata per Pec al Governatore toscano Enrico Rossi e all’assessore alla Sanità Strefania Sacccardi. "La prolungata chiusura - prosegue Marcheschi - di questi servizi ha creato oggettive difficoltà, sopratutto per chi possiede animali domestici di grossa taglia, nella pulizia e cura dell'animale, altresì indispensabile per la pulizia anche degli ambienti domestici. Sulla questione, la settimana scorsa, ho anche interessato il Consiglio regionale presentando un atto di indirizzo”.