Firenze, 14 febbraio 2020 - Mentre i grandi ospedali toscani, da Careggi a Firenze alle Scotte a Siena, preparano percorsi dedicati per i possibili casi sospetti di coronavirus, la Toscana fa i conti con gli effetti della paura da contagio. In regione non ci sono malati e sono solo tre a livello italiano, tutti a Roma adesso, i contagiati. Ma questo non ferma i problemi soprattutto economici: i rapporti toscani con la Cina sono molto stretti e questo pregiudica i commerci ma anche le tante attività cinesi, soprattutto i ristoranti. Non mancano attestazioni di solidarietà per le comunità orientali. Intanto, a Firenze una ragazza cinese rientrata dalla Cina sceglie di mettersi in quarantena e seguire via Skype le lezioni in classe. Mentre altri 304 bambini rientrati dalla Cina sono in auto-isolamento per decisione delle loro famiglie. Ecco le cronache da alcune città.
GROSSETO - Rifondazione Comunista ha organizzato una cena in solidarietà con la comunità cinese di Grosseto. L'appuntamento è per sabato15 febbraio al ristorante Jin Lai Deng. Un modo per esprimere la vicinanza ai lavoratori cinesi grossetani, che risentono come tutti della paura da coronavirus che porta meno clienti e meno affari.
FIRENZE - Una cena di solidarietà nei confronti dei cittadini cinesi e asiatici più in generale contro il clima di sinofobia generato a causa dell'allarme per il Coronavirus. La organizzano il 21 febbraio a Firenze, in un ristorante cinese nella zona dell'Osmannoro, Crid (Centro ricerche interculturali e documentazione didattica), Cospe, la Cooperativa sociale Tangram e Aicic (Associazione per l'interscambio culturale Italia Cina).
PRATO - Il calo di presenze nelle agenzie di scommesse e nelle sale slot a Prato ha toccato punte del 70%, con diversi esercenti che pensano possa arrivare alla totale scomparsa di questo tipo di clientela. Lo rivela un'indagine di Agimeg, che ha passato al pettine 30 sale scommesse della cittadina toscana, che ha una densità di popolazione originaria della Cina tra le più elevate d'Europa: oltre 23 mila i cittadini cinesi a Prato e provincia, la seconda comunità più numerosa d'Italia, alle spalle di Milano, ma nel Comune toscano in percentuale incide per il 12% sull'intera popolazione (a Milano invece impatta per il 2,2%).
FUCECCHIO - “Il successo dell’iniziativa di ieri a Empoli sul tema del Coronavirus rappresenta un ulteriore incentivo a proseguire sulla strada intrapresa per la Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa. Sempre più cittadini vogliono conoscere le informazioni dalle fonti ufficiali e questo è anche un ottimo deterrente al diffondersi di fake news e ingiustificati allarmismi”. Con queste parole il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, presidente della SdS che raggruppa 15 comuni, annuncia l’intenzione, condivisa da tutti i sindaci, di proseguire la campagna informativa in maniera sempre più tempestiva sulla situazione del virus che si è diffuso in alcune aree della Cina.