Firenze, 6 marzo 2020 - L'impatto del coronavirus sull'economia toscana appare particolarmente pesante. A La Nazione si svolge in diretta Facebook un forum con esponenti delle categorie per capire quanto il virus sta incidendo sulla nostra regione e quali sono i rimedi per uscire da questa particolare crisi. Segui la diretta qui sotto:
Protagonisti del confronto, inisieme alla direttrice de La Nazione Agnese Pini, il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, il presidente di Confesercenti Toscana Nico Gronchi, il presidente di Confartigianato Toscana Giovan Battista Donati, il direttore di Cna Toscana Nicola Tosi, il presidente di Confindustria Firenze Fabrizio Monsani e il presidente di Federalberghi Toscana Daniele Barbetti. Conduce Diego Casali.
"Il coronavirus sembra sia più importante in Italia che in Cina - dice Fabrizio Monsani, presidente Confindustria Firenze - Dagli indicatori delle nostre aziende vediamo, febbraio 2020 su febbraio 20219, un -14%. La comunità scientifica ha risposto in maniera decisa, ma c'è anche un'economia che deve andare avanti".
"Come fare perché l'economia non vada contro un muro? Nessuno ha le competenze per sapere se ci sono stati degli errori, ma come uscire da questo disastro?", chiede la direttrice Agnese Pini. "Ci sono molti albergatori che vivono il vuoto - dice il presidente di Federalberghi Barbetti - I tassi di occupazione nelle poche strutture aperte sono bassi. Qualcuno sta smaltendo le ferie, ma il tema è quello della mancanza di flussi di fine marzo inizio aprile. I network internazionali danno dell'Italia un'immagine di principale focolaio. E questo è qualcosa di drammatico. In questo momento servono azioni per far resistere le imprese a questo tsunami del mondo turistico in Italia. Servono le misure straordinarie chieste al Governo come la cassa integrazione straordinaria in deroga".
Barbetti chiede poi "la sospensione dei costi fissi come le utenze. E' quello che serve per resistere e portare avanti il sistema fino a quando questo problema sarà rientrato. Dopo serve rilanciare l'immagine dell'Italia. Non è un problema solo della Toscana".
"Vogliamo ampliare gli interventi per il turismo - dice Nico Gronchi - anche per tutte le categorie della ristorazione del food che scontano problemi grossi. Togliere le tasse è l'altro argomento: o riusciamo a fare in modo che anche le imprese riescano a pagare meno o non ne usciamo, anche con un'altra richiesta netta: le nostre impese non hanno strumenti come gli ammortizzatori sociali, dobbiamo estendere queste misure anche ai servizi".
Tante le telefonate che sono arrivate al numero verde. Principalmente si è trattato di lavoratori del commercio come Ncc, ambulanti, albergatori. "Ho avuto delle disdette - dice un Ncc - Mi auguro che ci sia un miglioramento, non abbiamo entrate, come possiamo far fronte alle tasse?".
"Non ci sono distinzioni da fare - dice Fabrizio Monsani, Confindustria Firenze - Tutte le categorie sono nei guai. Oggi dobbiamo affrontare la situazione con pacatezza e determinazione. Sulla parte sanitaria non metto bocca, ma voglio dire che è un momento in cui tutte le forze e le categorie devono produrre delle soluzioni reali. Soluzioni che non escludano nessuno, anche se da settore a settore serviranno differenziazioni. Ma nello stesso tempo penso dobbiamo parlare di provvedimenti straordinari".
E sul settore Ncc il direttore di Cna Toscana Tosi dice: "E' un settore tra i più penalizzati in assoluto. Un settore che deve essere messo in condizione di non pagare una serie di impegni a cui non può far fronte. Il tema è strutturato. Abbiamo consegnato alla presidenza del consiglio dei ministri un documento articolato con una serie di interventi che propone di estendere oltre la zona rossa le misure straordinarie. Il pacchetto di interventi c'è, bisogna che sia messo in pratica".
"Servono misure di indennizzo per il lavoro perso - dice Barbetti di Federalberghi - Ad esempio le gite scolastiche non ci sono per un intervento governativo. L'albergo è vuoto e c'è un tema di indennizzi. Il turismo ha poi un volano lento a ripartire, ci vuole del tempo".
Quali sono però le misure in concrete, nell'immediato? Ci sono edicole che non vendono più biglietti del treno e perdono mille euro al giorno. "Oltre all'emergenza sanitaria ce n'è una politica - dice il presidente di Confcommercio Toscana Franco Marinoni -. In una circostanza straordinaria come questa forse il Paese un segnale di autorevolezza lo avrebbe dovuto dare. Servivano fermezza e chiarezza".
"I Comuni - dice Nico Gronchi - devono imparare a non decidere per conto proprio, ma agendo attraverso una moral suasion con le public utility, intervenendo per congelare la Tari o la Cosap, che impatta tantissimo sui ristoranti ad esempio. Possiamo entrare in campo guardando un po' più in alto. Se riusciamo ad evitare lo sport legittimo di chiedere soldi allo Stato e alla Regione faremmo meglio. Dobbiamo immaginare un processo di medio lungo periodo: l'Europa ad esempio, ma ci sono in giro per le Regioni 38 miliardi di euro di fondi strutturali europei che non sono stati spesi. Potremmo usare anche quelle risorse per piani di emergenza finanziaria per le imprese. Se non sospendiamo i pagamenti di mutui, tasse facendo in modo che rimangano soldi in tasca alle aziende non ne usciamo".
"Parliamo di 40 milioni di pernottamenti persi in un trimestre - spiega Barbetti dando i numeri della crisi - Le misure previste per le aziende nelle zone rosse vanno applicate a tutta Italia. Il comparto turistico è tutta una zona rossa. Gli Ncc, il tour operatori, l'albergo, è tutto un comparto entrato in una zona rossa. Deve essere l'anno del turismo degli italiani in Italia".
"Interveniamo sulla filiera istituzionale e chiediamo di congelare tasse e tributi - dice Gronchi - e diamo contributi alle aziende in crisi".
"Nessuno ci darà dei soldi - dice Marinoni - Chiediamo immediata sospensione del pagamento delle bollette, immediata sospensione dei tributi locali e della fiscalità a livello nazionale fino a quando non riusciremo a tornare a produrre ricchezza".