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Covid Toscana, servono letti e strutture: ordinanza di Giani per usare cliniche private

C'è necessità di potenziare le cure intermedie ed ecco la decisione del presidente

Un reparto covid (New Press Photo)

Firenze, 5 novembre 2020 - In Toscana saranno usate anche le strutture private per la cura dei pazienti contagiati da coronavirus. Lo prevede la Regione Toscana: il presidente Eugenio Giani ha infatti varato un'ordinanza per l'utilizzo appunto di cliniche private e affini. Del resto c'è grande necessità di posti letto, strutture e personale, anche alla luce degli oltre duemila contagi registrati solo nella giornata di giovedì 5 novembre che fanno capire come l'emergenza prosegua.

E il mondo del privato si mette a disposizione. Sarà la stessa Regione a rifondere le cliniche con contratti ad hoc o con equo indennizzo. 

“La disponibilità di posti letto aggiuntivi nelle strutture private - commenta il presidente Eugenio Giani - ci permetterà di poter gestire  nelle varie aree della regione l’eventuale incremento di ricoveri. Sarà quindi un sostegno importante  in questa fase delicata e anche un segno tangibile del coinvolgimento di tutto il sistema regionale per fronteggiare l’emergenza".

Saranno le tre aziende sanitarie a individuare le strutture da mettere a disposizione della sanità pubblica, a seconda del fabbisogno di ogni territorio. 

La Regione stima, per effetto di questo meccanismo, una ulteriore disponibilità di 400-500 posti letto che potranno essere utilizzati per i pazienti di tutta la Toscana, in particolare nell'area dell'Asl Centro.

E intanto nei prossimi giorni l'Istituto Fiorentino di Cura e Assistenza (Ifca) in accordo con la Regione Toscana e l'azienda Usl Toscana Centro attiverà presso la struttura di Villa I Glicini 60 posti letto di degenza ordinaria per pazienti positivi al Covid-19 che non richiedono cure in terapia intensiva. Villa I Glicini , spiega un comunicato della casa di cura, «è un edificio separato strutturalmente, funzionalmente e organizzativamente, collocato in un'area distaccata rispetto a Villa Ulivella, ed è dotato di completa autonomia con personale e risorse diagnostiche dedicati».

Invece, «nella struttura di Villa Ulivella, che mantiene la propria connotazione di presidio no-covid, continueranno ad essere svolte in assoluta sicurezza le attività programmate in convenzione sia di chirurgia che di riabilitazione neurologica e cardiologica».