REDAZIONE CRONACA

Coronavirus Toscana, le case di riposo sono una trincea. Ordinanza della Regione

Tantissimi positivi nelle Rsa. Le decisioni di Rossi

Personale di una Rsa

Personale di una Rsa

Firenze, 29 marzo 2020 - Le Rsa, residenze sanitarie assistitie, le "case per anziani", sono il fronte di fuoco della lotta al coronavirus. Una strage, non ci sono altre parole per definirla. Il numero di contagi in queste strutture è molto alto e così quello dei decessi.

TAMPONI A SUD-EST - La Ausl Toscana sud est (Arezzo, Siena, Grosseto) da oggi mette in protezione le Rsa con una campagna ad ampio raggi per fare tamponi di esame del coronavirus sia agli ospiti delle case di riposo, sia agli operatori. L'iniziativa viene attivata nelle zone epidemiologiche più rilevanti dove più elevato è il rischio di contagi. La diagnosi di infezione da Covid-19 riguarderà le rsa del territorio gestite direttamente o dai Comuni. Sono 175 i tamponi effettuati in una sola giornata oggi, mentre 124 sono le strutture in totale coinvolte dove vivono quasi 4.000 anziani. L'iniziativa, spiega la Ausl, è «su un target mirato che deve essere protetto dal Covid19 per la fragilità e per la presenza di patologie concomitanti che, se si aggiungono all'età avanzata, possono essere letali»

IL CASO SARTEANO - Nuovi casi di pazienti positivi coronavirus sono emersi tra gli anziani ospiti e i personale sanitario della casa di riposo comunale di Sarteano (Siena) dove ben 34 tamponi sono risultati positivi sui 97 effettuati. È quanto si apprende da fonti sanitarie che precisano che nessun visitatore esterno era più entrato nella struttura dal 5 marzo. Le persone positive sono già state isolate e sono stati presi tutti i provvedimenti per la sorveglianza e la sanificazione dei locali e delle superfici. Salgono così a cinque le strutture del territorio della Ausl Toscana sud est dove ci sono contagi: Bucine, Badia Tedalda, Siena, Grosseto e Sarteano.

BUCINE (AR) - Sono morti altri due anziani degenti ospiti della casa di riposo "Fabbri Bicloli' di Bucine (Arezzo), positivi al coronavirus. Sono due uomini di 81 e 92 anni. L'annuncio lo ha dato il sindaco di Bucine, Nicola Benini, con un post sul profilo Facebook. Salgono così a tre i decessi che si sono registrati nella stessa rsa. Martedì scorso era morto un altro uomo di 92 anni.

TANTI POSITIVI AL NORD-OVEST - Sono 56, attualmente, i casi positivi al coronavirus censiti dalla Ausl Toscana Nord Ovest nelle rsa presenti nel territorio, che comprende le province di Pisa, Massa Carrara, Lucca e Livorno. È quanto si apprende in relazione agli ultimi dati disponibili (al 28 marzo) che riguardano 18 case di riposo dove vivono 674 anziani. I casi più numerosi sono registrati in una rsa di Gallicano (Lucca), con una decina di positivi, e in un'altra a Pontedera (Pisa), anche qui nove casi. Nella zona di Aulla ( Massa Carrara) si contano adesso 11 casi di anziani positivi al coronavirus che vivono nelle rsa di quel comune, senza considerare quelli ricoverati in ospedali.

LA NUOVA ORDINANZA DELLA REGIONE - Il presidente Enrico Rossi ha firmato oggi pomeriggio una nuova ordinanza, che prevede "Misure straordinarie per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del virus Covid-19 nell'ambito delle Rsa (Residenze sanitarie assistite), e Rsd (Residenze sanitarie disabili) e in altre strutture socio-sanitarie".

Queste le misure previste dall'ordinanza.

Nell'ipotesi in cui si riscontri un caso positivo di Covid-19 all'interno di una Rsa, Rsd o altra struttura socio-sanitaria, l'ospite rilevato positivo, se sintomatico e la cui condizione clinica appare instabile, sarà preso in carico dal sistema sanitario regionale, secondo i diversi livelli di appropriatezza dell'intervento, da rimettere alla valutazione del clinico, come definiti dalle ordinanze e e disposizioni regionali vigenti.

Se paucisintomatico, l'ospite positivo al Covid-19 potrà essere mantenuto in isolamento all'interno della stessa struttura, se possibile. Se le condizioni strutturali non lo consentono, dovrà esseere collocato in una struttura socio-sanitaria appositamente dedicata, con livelli di assistenza infermieristica H24, supporto giornaliero di personale medico e garanzia di supporto di ossigeno, se necessario.

L'intera struttura, nel caso in cui non ci sia un'organizzazione in moduli, separabile per aree e percorsi Covid e non Covid, sarà sottoposta a quarantena, con attivazione di idonea sorveglianza sanitaria in stretta collaborazione con la Asl territorialmente competente.

Il personale che lavora nella struttura, a seguito di contatto stretto, continuerà a svolgere l'attività lavorativa, fermo restando la sospensione dell'attività stessa, nel caso di sintomatologia respiratoria o esito postivo per Covid-19.

Qualora non insorga sintomatologia respiratoria o esito positivo per Covid-19, a conclusione della propria attività lavorativa giornaliera, il personale di cui sopra potrà scegliere una delle seguenti opzioni: rientro al proprio domicilio, evitando contatti con altre persone; pernottamento nella stessa struttura di lavoro, qualora possibile; alloggio nelle strutture alberghiere appositamente allestite dalle Asl.

Le strutture socio-sanitarie, in grado di garantire attività di cure intermedie, dedicate all’accoglienza degli ospiti Covid positivi, sono istituite e attivate dai gestori in collaborazione con la Asl territorialmente competente o dalla Asl territorialmente competente per le strutture a gestione propria.

I test diagnostici per la verifica della positività a Sars-CoV-2 (tampone orofaringeo) devono essere effettuati su tutti gli operatori e/o ospiti, quando si verifichi nella struttura un caso confermato di Covid-19 a carico di un operatore e/o ospite.

Fermo restando l’accesso dei componenti dell’Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) nel caso in cui ciò risulti necessario, l’accesso dei medici di medicina generale, afferenti ad ogni singola struttura residenziale, dovrà essere organizzato in turni di visita, che riguardino tutti gli ospiti di riferimento e per tutte le necessità clinico assistenziali, in modo che l’accesso sia limitato ad una unica figura di Mmg all’interno della struttura. Questa presenza coinvolge tutti i Mmg afferenti ad ogni singola struttura e sarà a rotazione settimanale.

Nelle Zone Distretto dove è stata attivata l’Usca, i casi positivi vengono seguiti dal team, in stretta collaborazione con i medici di medicina generale degli ospiti stessi.

Eventuali nuovi ingressi in Rsa, Rsd o altra struttura socio-sanitaria sono  subordinati al fatto che le strutture prevedano l’allestimento di un modulo di accoglienza dedicato ai nuovi ospiti, o l’adozione di misure, in ogni caso, idonee a garantire adeguato distanziamento sociale fra gli ospiti, allo scopo di garantire un ulteriore filtraggio contro la diffusione del virus in una possibile fase di incubazione.

Agli ospiti di nuovo ingresso, oltre alla normale verifica da effettuarsi a cura degli operatori della struttura, per rilevare lo stato di salute e l’eventuale sussistenza di un rischio espositivo, verrà comunque effettuato il tampone.