Firenze, 27 febbraio 2020 - È una Firenze dove si respira un’aria diversa dal solito quella al tempo del Coronavirus. Bar deserti, ristoranti coi tavolini vuoti, gelaterie e negozi poco affollati, poca gente per strada. Incontriamo molti turisti con le mascherine.
Il nostro viaggio inizia da borgo Ognissanti, luogo dei grandi alberghi a cinque stelle. E prosegue per via Nazionale, Santa Maria Novella fino al Duomo. Ed è proprio da qui che, per strada così come nei negozi, è evidente un forte calo di turisti in giro. Un dato che ci viene confermato da un operatore che gestisce le prenotazioni delle camere in un grande albergo del centro: “Abbiamo registrato un forte calo delle prenotazioni. Molte disdette per il periodo, cancellazioni via mail in cui ci spiegano il motivo, prima dalla Cina, poi da tutto il mondo. Soprattutto gli stranieri rinunciato a venire a Firenze, annullano i viaggi già prenotati. Anche se non siamo in alta stagione, certo, rispetto al numero di prenotazioni di questo stesso periodo ma dell’anno scorso, registriamo un calo. La speranza è che questo allarme passi e la situazione si riprenda, quello che temiamo è che anche per le vacanze di Pasqua ci sia questo calo”.
Proseguiamo per via dei Tornabuoni, la strada delle grandi firme. Boutique quasi deserte e poca gente per strada, molti passeggiano con le mascherine. C’è poca voglia di parlare tra i ristoratori, ma il calo dei turisti è evidente nei tavolini vuoti, all’esterno dei loro locali. “Il danno più grande che sta facendo il Coronavirus? Lo sta facendo all’economia - ci dice un cameriere – Stiamo avendo molta difficoltà in questo periodo, speriamo che tutto ritorni nella norma, che l’emergenza si sgonfi e che tutto ritorni come prima, ma ci credo poco”.
Entriamo in una profumeria del centro, notiamo pochi clienti anche qui. “La situazione è quella che vede, meno gente che viene in centro, meno gente che entra e che compra” ci dice una commessa. In piazza della Signoria neanche i ristoranti stanno vivendo una bella situazione, anche se la parola d’ordine è tranquillizzare i clienti: “La gente c’è - ci dice un barista – è vero, entra molta gente con le mascherine, ma per il periodo non direi che sia un grande calo”.
Il nostro viaggio prosegue per i due mercati del centro, meta preferita dello shopping turistico, quello del Porcellino e quello di San Lorenzo. Tra i banchi gente alla spicciolata, e questo si ripercuote sugli acquisti: “La paura fa male a chi lavora – ci spiega un commerciante – la gente ha paura, evita i luoghi dove c’è affollamento, c’è paura del contagio. Eppure a Firenze ci sono solo pochi casi, eppure tutta la gente vive in emergenza, si chiude in casa. C’è stato un calo delle vendite da alcuni a giorni a questa parte, un calo notevole. Di questo passo non sappiamo come andare avanti. Firenze è una città che vive di turismo, ma se i turisti hanno paura, se non vengono più, saremo noi a pagarne le conseguenze”.