PIETRO MECAROZZI E SAVERIO BARGAGNA
Cronaca

Cortei degli studenti pro Palestina. La polizia carica, paura e feriti. E scoppia il caso politico

In ospedale finiscono anche diversi minorenni. L’opposizione: "Piantedosi riferisca". Il Dipartimento della Pubblica sicurezza: ci saranno riflessioni e verifiche su quello che è accaduto

Pisa, la polizia ferma alcuni attivisti

Pisa, la polizia ferma alcuni attivisti

Pisa e Firenze, 24 febbraio 2024 – Molti di quei volti del corteo non hanno neppure la barba. Sono giovanissimi delle scuole superiori che sfidano la pioggia incessante che si abbatte su Pisa con una bandiera della Palestina e una kefiah intorno al collo.

Un corteo di un’ottantina di ragazzi – fra collettivi universitari e minorenni delle scuole – si snoda nella stretta via medievale di San Frediano per sfociare nella più vasta piazza dei Cavalieri sede della Normale nel quartiere in cui insiste anche la celebre Torre. È qui che la polizia in tenuta antisommossa respinge con la forza il corteo pacifico, ma non autorizzato. Manganellate alla schiena e alla testa che raggiungono i ragazzi che provano a ripararsi a mani nude sotto un fuoco di colpi. Il bilancio, non ufficiale, parla di almeno cinque giovani condotti in ospedale con vari traumi (nessuno è grave) e due poliziotti leggermente contusi.

Ma sono i video registrati e diffusi sui social dai professori della scuola che si affaccia su via San Frediano a scatenare indignazione e rabbia nella città universitaria. La reazione della polizia è ritenuta sproporzionata e poco giustificabile. Il questore Sebastiano Salvo – vicequestore a Genova in occasione del G8 del 2001 – spiega: "È mancata l’interlocuzione". Ma associazioni di genitori, istituzioni, società civile e il rettore dell’Università di Pisa esprimono sgomento, mentre in serata – per le vie del centro storico – si snoda un nuovo corteo con oltre 5mila partecipanti che raggiunge proprio la simbolica piazza dei Cavalieri, luogo a cui è stato impedito l’accesso agli studenti. Un solo grido: "Vergogna".

La stessa parola è pronunciata fuori dall’ospedale Santa Maria Nuova, a Firenze, dai cinque ragazzi rimasti feriti negli scontri tra polizia e manifestanti del corteo (autorizzato ma non fino al Consolato Usa dove i manifestanti volevano arrivare) in solidarietà al popolo palestinese che si è tenuto ieri – nel giorno dello sciopero generale per la Palestina – anche nel capoluogo toscano. Erano oltre 300, tra studenti e iscritti al sindacato Si Cobas, i partecipanti che da piazza Santissima Annunziata ha attraversato il centro poi raggiungere Piazza Ognissanti.

Le immagini fanno il giro dei social e si accende un fuoco di fila di accuse e sdegno da parte del centrosinistra contro la gestione dell’ordine pubblico con richieste di chiarimenti al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Dal 7 ottobre, giorno dell’offensiva di Hamas in Israele, si sono svolte in Italia 1.023 manifestazioni a favore della Palestina. In 33 si sono registrate criticità per quanto riguarda l’ordine pubblico, con 157 denunciati e 26 feriti tra le forze dell’ordine. Il leader del M5s, Giuseppe Conte, tuona: "Sono immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso". La segretaria del Pd, Elly Schlein, annuncia una interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, perché "le immagini di Pisa sono inaccettabili". E anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, attacca il governo: "Abbiamo il diritto di sapere perché la reazione delle forze dell’ordine sia stata così sproporzionata e violenta". Il vicepremier Antonio Tajani replica: "Bisogna ricordare però che era una manifestazione non autorizzata, si stavano dirigendo verso il cimitero israelitico e la sinagoga".

E in serata parla anche il Dipartimento della Pubblica sicurezza: "Quanto accaduto costituirà momento di riflessione e di verifica sugli aspetti organizzativi ed operativi".