Il pallone sonda riprende la costa toscana. Le immagini da 30 chilometri di altezza

Ideato e lanciato dal team di Ingegneria aerospaziale e robotica dell’Università di Pisa

Pisa, 27 giugno 2024 – E’ stato lanciato il pallone sonda del team di Ingegneria aerospaziale e robotica dell’Università di Pisa. E’ arrivato nella stratosfera a circa 30 chilometri di quota e oltre ad acquisire dati ambientali ha scattato splendide immagini della costa toscana.

L’attività con i palloni sonda è partita a Pisa nel 2018 per iniziativa del team di Sistemi Spaziali del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale e prevede voli nella stratosfera per acquisizione di dati molto simili o paragonabili ai dati acquisibili tramite il lancio di satelliti in orbita, con costi ridotti però anche di mille volte.

Il lancio del pallone sonda e una delle immagini della costa toscana
Il lancio del pallone sonda e una delle immagini della costa toscana

A inizio maggio 2024, per la prima volta, il programma di voli nella stratosfera ha visto la collaborazione tra il gruppo di Ingegneria Aerospaziale guidato da Salvo Marcuccio e il team di robotica aerea e sistemi autonomi del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione guidato da Lorenzo Pollini.

“Per questo primo volo congiunto - spiega Salvo Marcuccio, docente di Sistemi Spaziali - abbiamo equipaggiato il pallone con dispositivi di acquisizione dati che permettono a diversi gruppi di ricerca di portare avanti i propri studi su monitoraggio spaziale e aereo: abbiamo sperimentato il sistema Icaro, un autopilota per droni, veicoli marini e terrestri, del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, oltre ad un ricevitore Gps in grado di trasmettere a terra in tempo reale la posizione del pallone ad altezze dove i normali Gps di solito non funzionano, e ad un sistema di acquisizione dati per l’assetto. Il sistema era inoltre equipaggiato con tre videocamere e ha potuto riprendere diverse immagini del nostro territorio”.

Foto di gruppo
Foto di gruppo

“Per il futuro - aggiunge Lorenzo Pollini, docente di Robotica e Automazione - il nostro obiettivo è stabilizzare l’assetto del pallone in quota, su altezze di circa 35 chilometri, per poi essere in grado di puntare verso terra telecamere ad alta risoluzione. Questo potrebbe costituire un avanzamento cruciale in attività come la ricerca di dispersi, il controllo di incendi, il monitoraggio ambientale. Il nostro gruppo sta portando avanti una ricerca intensa sul tema del monitoraggio ambientale attraverso l’uso di droni e veicoli aerei all’interno del laboratorio ForeLab del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, il laboratorio che riunisce tutte le attività per la società e l'industria 5.0”.