
Manifestazione degli addetti ai trasporti (immagine di repertorio)
Firenze, 15 febbraio 2021 - Con i servizi calati dell'80% in Toscana sono 2.400 i posti a rischio nel comparto dell'autonoleggio. L'allarme lo lancia la Filt-Cgil, che in una nota spiega: i circa 4mila addetti toscani, di cui 2.500 nell'area Firenze- Prato-Pistoia, occupati in oltre 100 aziende, multinazionali, tra piccole e medie imprese, artigiani, "sono col fiato sospeso: 2.400 di loro, ben il 60 per cento, sono a forte rischio esubero senza la proroga del blocco dei licenziamenti del 31 marzo".
Una situazione allarmante. Così, spiega Stefania Caliò della segreteria regionale del sindacato, "si rischia un ecatombe di posti di lavoro: senza una riorganizzazione e una trasformazione questo settore, messo in ginocchio dalla pandemia, non ha futuro". La Filt chiede quindi alle istituzioni l'apertura di un tavolo di confronto e "propone di usare gli operatori per servizi di trasporto pubblico locale", anche quelli dedicati agli studenti. Cosi' come accordi pubblico-privato per potenziare l'uso del mezzo a noleggio disincentivando quello privato, puntando anche sullo sharing. Oltre all'autonoleggio, "anche bus turistici, autoscuole e autorimesse sono in grande sofferenza". Nel settore dei bus turistici, "a livello toscano si stima che ci siano centinaia di posti di lavoro a rischio ed attualmente fermi". La crisi morde anche le autorimesse che patiscono soprattutto l'azzeramento dei flussi turistici e la ridotta mobilita' interna dettata dallo smart working. Peraltro queste aziende sono escluse dai ristori governativi, con i lavoratori che "spesso ricevono con mesi di ritardo la cassa integrazione". Altri operatori in sofferenza sono quelli delle autoscuole, circa 50 solo tra Firenze, Prato e Pistoia. Il blocco del trasporto aereo, al quale appunto il noleggio a breve termine è strettamente connesso, il ricorso allo smart working che ha paralizzato le richieste di noleggio e gli spostamenti per ragioni di lavoro delle persone, la chiusura delle frontiere nazionale dai flussi di turisti provenienti dall’estero hanno di fatto interrotto le possibilità di incremento del comparto, che negli anni aveva conosciuto una rapida espansione. Nonostante tutto, nella fase più acuta della crisi sanitaria la flotta dei mezzi a noleggio soprattutto i furgoni è rimasta operativa e ha garantito l’ultimo miglio alla distribuzione di prima necessità, oltre alle coperture emergenziali per gli spostamenti di lavoro. E partendo dalla situazione congiunturale nazionale, anche in Toscana dunque i numeri della crisi si vanno allargando.
Maurizio Costanzo