REDAZIONE CRONACA

Covid, il portale per le vaccinazioni degli ‘estremamente fragili’ online dal 15 marzo

Le prenotazioni sono valide anche per i cosiddetti ‘caregiver’, ovvero chi si prende cura di un congiunto ammalato o disabile

Vaccini anti-Covid

Vaccini anti-Covid

Firenze, 13 marzo 2021 - l portale per le vaccinazioni Covid degli ‘estremamente fragili’ sarà on line lunedì, il 15 marzo. I parametri per definire le persone che, per patologia, hanno il più alto rischio di contrarre il virus o subirne le più gravi conseguenze sono arrivate infatti dal ministero solo ieri, venerdì.

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Il canale telematico riservato dalla Regione sul portale dedicato alle vaccinazioni (prenotavaccino.sanita.toscana.it) era stato annunciato per questo fine settimana e a questo punto slitterà dunque di qualche giorno. Ma proseguono le chiamate telefoniche. “Continuano, sulla base delle dosi di vaccino disponibili che in questo caso è il Moderna – spiega e rassicura il presidente della Toscana, Eugenio Giani – da parte delle strutture sanitarie ai pazienti già in carico ai reparti degli ospedali”. Il canale informatizzato, con la possibilità di registrarsi autonomamente da parte dei singoli, era solo uno strumento in più, per raggiungere anche chi non è seguito magari da una struttura ospedaliera toscana.

Oltre agli ‘estremamente fragili’ ne potranno però usufruire anche i cosiddetti ‘caregiver’, ovvero chi si prende cura di un congiunto ammalato o disabile. Per loro, come per gli insegnanti ed altre categorie essenziali indicate a suo tempo dal ministero, il vaccino utilizzato sarà l’Astrazeneca. E proprio su Astrazeneca, dopo il ritiro in tutta Italia del lotto bloccato dall’Aifa, l’Agenzia per il farmaco, il presidente Giani ha approfittato della conferenza stampa di oggi sulle nuove zone rosse provinciali per rassicurare, sollecitato dalle domande dei cronisti. “Sono state 15 mila le persone vaccinate in Toscana con quel lotto, dal 11 al 24 febbraio scorsi – spiega – e a nessuno è successo niente. Non si segnalano reazioni avverse”. In 4.178, fino alla mattina del 13 marzo, avevano comunque disdetto l’appuntamento: il 12,8 per cento, poco più di uno su dieci.