Firenze, 14 dicembre 2023 - Tosse, raffreddore, dolori muscolari, febbre anche molto alta. Talvolta, pure sintomi gastrointestinali. È impossibile, in base ai sintomi, capire se ci si è ammalati di Covid oppure se abbiamo preso l’influenza.
“La sintomatologia è molto simile - dice la dottoressa Elisabetta Alti, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Firenze -. Ricordiamo che la perdita del gusto e dell’olfatto erano più tipici del primo ceppo di Covid. Ora, questi sintomi possono tranquillamente non manifestarsi. Ci può essere una forma con fortissima febbre e dolori muscolari come un’altra che sembra più un forte raffreddore”. Di qui l’esigenza di fare un tampone per distinguere appunto tra Covid e influenza. “Esiste un tipo di tampone che rileva proprio le due diverse infezioni”, spiega Alti.
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La raccomandazione
“Chi ha una febbricola, la tosse secca e i dolori muscolari non vada in giro, come se nulla fosse - dice Alti -. Bisogna aver rispetto delle altre persone, in particolare i più deboli”. Negli ospedali crescono i casi di Covid. “E riguardano proprio le persone che hanno le difese immunitarie più basse - spiega la dottoressa -. Il Covid può essere pericoloso per i più fragili. Le forme che stiamo vedendo non sono assolutamente di scarsa intensità. Nei più anziani rischiano di provocare grossi danni, anche permanenti”.
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L’importanza del vaccino
La vaccinazione protegge dalle forme più severe della malattia. “Ma sia nella vaccinazione anti-influenzale che in quella Covid notiamo una generale stanchezza - dice Alti -. Invece, bisogna vaccinarsi e alla svelta. Il vaccino è sicuro. Adesso c’è anche quello anti-Covid proteico, quindi di ‘fabbricazione più usuale’ rispetto a quelli a mRNA”. Un’ulteriore opportunità che, è l’augurio, possa invogliare le persone più titubanti.
Gli open day per vaccinarsi
Ricordiamo che per due giorni, il 21 e 22 dicembre, riaprono i centri vaccinali con degli open day anti-Covid. In queste ore la Regione insieme alle Asl sta definendo i luoghi dove nelle giornate prima di Natale chiunque voglia potrà presentarsi liberamente per essere sottoposto a una dose di vaccino contro il virus che è tornato a preoccupare la popolazione. Nessun allarme, dicono dai vertici della sanità regionale, ma bisogna fare attenzione.
Neanche la malattia dà protezione a vita
“Molte persone non si vaccinano perchè la protezione non è poi a vita - aggiunge Alti -. Si tratta di un’idea che però non ha alcun fondamento. Cala infatti anche la protezione naturale. Insomma, anche la malattia stessa non dà protezione a vita! Altrimenti non ci sarebbero persone che hanno preso il Covid anche tre volte”.