Firenze, 20 febbraio 2021 - Interventi "tempestivi ed aggressivi". Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, parla in questi termini della necessità di zone rosse mirate nelle aree a maggior circolazione del virus, dove sono presenti anche varianti. Il governatore toscano Eugenio Giani è convinto che le microzone rosse locali siano provvedimenti da adottare su richiesta dei sindaci e concordati con le autorità sanitarie locali, solo in caso di necessità, come già avvenuto a Chiusi. Soprattutto nelle aree dove è maggiore la circolazione di varianti.
Ciò non toglie che la diffusione del contagio sia in aumento, un incremento costante che va avanti dall’ultima settimana di gennaio, e che questa settimana, nonostante il boom di casi tra giovedì e ieri, se oggi e domani non si sfonda la soglia dei mille quotidiani, potrebbe essere più contenuto rispetto alle settimane precedenti. In ogni caso, per la settimana che viene la Toscana resterà in zona arancione, con un indice di contagio Rt di 1,20 (limite inferiore 1,15, limite superiore 1,25), calcolato sulla base dei dati rilevati tra il 28 gennaio e il 3 febbraio. Ma per quella successiva (dal 28 febbraio) è possibile un passaggio in rosso: 1,25 la soglia da non superare. Per questo il governatore Giani lunedì sarà a Roma dove al ministero della Salute per un chiarimento sui criteri di valutazione del rischio.
La campagna vaccinale gioca un ruolo fondamentale: il governature annuncia l’apertura al privato sociale per potenziare ulteriormente l’offerta dal momento in cui cominceranno ad arrivare più dosi. "Il vaccino funziona e funziona bene – dice Giani – Lo dimostrano i primi dati emersi dallo studio effettuato su campioni di personale sanitario vaccinati con Pfizer".
Nell’indagine svolta all’ospedale San Giovanni di Dio, a Firenze, immunizzato il 100% del campione formato da 40 persone, rappresentativo in egual misura di entrambi i sessi, e appartenente in modo variegato alle varie classi in età lavorativa. A 15 giorni di distanza dalla seconda dose di vaccino "i soggetti arruolati hanno fatto il prelievo e sono stati sottoposti al test che ricerca gli anticorpi neutralizzanti – spiega il direttore sanitario dell’Asl Toscana centro, Emanuele Gori – In tutti e quaranta è stato misurato un titolo anticorpale fortemente positivo. Questo significa che sono tutti protetti in maniera robusta". Le informazioni sulla risposta anticorpale neutralizzante del vaccino Pfizer sin qui erano relative alle ricerche effettuate nella fase sperimentale. Ora per verificare la durata della protezione, lo stesso gruppo sarà sottoposto a nuove analisi ogni tre mesi. La stessa indagine è stata svolta a Careggi e i risultati, anche in questo caso molto incoraggianti, sebbene attesi, attestano una copertura totale del campione.