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L'allarme: "C'è bisogno di psicologi, ma la risposta pubblica è carente"

"Una persona su tre resta fuori dalle terapie perché priva delle risorse economiche". E' il grido d'allarme lanciato in occasione della giornata della psicologia. "La richiesta è cresciuta del 40 per cento"

Roma, 13 ottobre 2021 - Cresce il bisogno di psicologia ma la risposta pubblica è carente. Gli psicologi nel pubblico per quanto riguarda il nostro Paese sono 5mila, con una media che si attesta a 5,3 per 100mila abitanti, esattamente la metà di quella dei Paesi più avanzati secondo un report dell'Oms. Questo l'allarme lanciato in occasione di un evento per la giornata della psicologia che si celebra oggi dal Cnop, Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi.

«Abbiamo svolto una ricerca - spiega il presidente del Cnop David Lazzari, - sulla comunità degli psicologi: la richiesta di psicologia è aumentata del 40% in questo periodo, ma una persona su tre che manifesta questo bisogno non può accedere all'intervento, alle terapie perché non ha le risorse finanziarie. Il Paese non ha ancora una rete pubblica adeguata per dare risposte e fare prevenzione e promozione delle risorse psicologiche». Di fronte a un disagio psicologico che cresce notevolmente, tanto da far parlare gli psicologi di una vera e propria emergenza legata alla 'psico-pandemia' e del cosiddetto effetto iceberg, per il quale solo una parte del disagio emerge, «va considerato - sottolinea ancora Lazzari - anche l'effetto onda lunga, conosciuto in tutte le situazioni di crisi: il disagio psicologico si manifesta quando il picco della crisi in qualche maniera va a scemare».

«Un nostro sondaggio - prosegue ancora il presidente del Cnop, - ci dice che 8 italiani su 10 chiedono lo psicologo nella scuola, e tra i ragazzi la percentuale è 9 su 10. Due italiani su tre lo chiedono in aiuto al medico di famiglia, negli ospedali, nei servizi sociali, nelle carceri. Sette lavoratori su dieci lo vorrebbero nelle aziende. Il bisogno di psicologia è cresciuto molto nel Paese: gli italiani vogliono una rete sociale per difendere e promuovere benessere psicologico, perché hanno ben compreso che la qualità del vivere e la salute sono strettamente legate alla dimensione psicologica. C'è una richiesta che sale dal Paese e su cui la politica dovrebbe soffermarsi». La necessità è appunto quella «di un uso non più solo privato ma sociale, pubblico, della psicologia». «Un Paese che usa la psiche solo per curare e solo chi può permetterselo privatamente - conclude Lazzari - è un Paese arretrato, iniquo e che usa male le proprie risorse».