Crocifissione di Traini. Capolavoro ritrovato in memoria di Paolucci

L’affresco dovrà essere trasportato al Camposanto monumentale di Pisa. Maestrelli: "Il Giudizio Universale fu definito dall’ex ministro la Sistina pisana". .

Crocifissione di Traini. Capolavoro ritrovato in memoria di Paolucci

Da sinistra Salvatore Settis, Andrea Maestrelli, Cristina Acidini e Barbara Jatta

In alto, al centro dell’affresco, è raffigurato Cristo crocifisso, con la ferita toracica da cui sgorga uno zampillo di sangue raccolto da un angelo in un calice. Si tratta della Crocifissione di Francesco Traini, presentata ieri nei Laboratori di restauro di Campaldo di Pisa dall’Opera della Primaziale Pisana. Un affresco monumentale di 6,5 metri per 5, riportato al suo splendore dopo quasi un anno di lavoro. "Ora inizia una fase delicata: il trasporto dell’affresco al Camposanto Monumentale", hanno spiegato Manuel Rossi (responsabile del patrimonio Artistico e archivio dell’Opera della Primaziale), Roberto Cela (direttore tecnico) e Stefano Lupo (responsabile del settore di restauro pittorico). L’operazione sarà complessa: "L’affresco – spiegano i responsabili del restauro – dovrà essere sistemato su un telo riscaldato, che evita la formazione di condensa sulla superficie pittorica, e montato poi sul paramento murario".

La presentazione dell’opera è avvenuta a margine di una giornata in memoria dell’ex ministro della Cultura, Antonio Paolucci, scomparso lo scorso 4 febbraio. L’evento ha visto la partecipazione di Salvatore Settis, presidente del Comitato scientifico per il Camposanto, Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce e Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani.

Ad aprire la giornata è stato Andrea Maestrelli, presidente dell’Opera Primaziale Pisana, che ha ricordato Paolucci presentando il restauro di uno degli affreschi del Camposanto, gravemente danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale. "Il Giudizio Universale – ha ricordato Maestrelli –, fu definito da Paolucci ‘la Sistina pisana’. Mentre dopo la ricollocazione del Trionfo della Morte disse come per i pisani si era chiuso il conto con la guerra". "Paolucci – ha ricordato Acidini – ebbe un ruolo fondamentale nel proteggere il patrimonio artistico dopo eventi devastanti, come l’attentato di via dei Georgofili a Firenze e l’alluvione del 1966. Fu determinante anche nel riscatto dell’eredità di Stefano Bardini".

Settis invece lo ha definito "l’unico vero ministro tecnico che questo ministero abbia mai avuto. Ricordo – ha detto Settis – , quando la Torre di Pisa necessitava di lavori, lui, da ministro, venne per risolvere la situazione, riuscendo a smuovere la complessa macchina ministeriale".

Barbara Jatta, dal canto suo, ha ricordato il periodo in cui Paolucci era direttore dei Musei Vaticani: "Aprì le porte dell’abbazia di Montecassino, dove Pio XII, tanto criticato, dette rifugio durante la guerra a 13 mila sfollati".

Enrico Mattia Del Punta