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Cronaca

Monica finisce le cure oncologiche e all’ospedale di Empoli suona la ‘Campana del Sollievo’

Un rito ancora poco diffuso in Italia, capace di trasmettere forza e speranza a chi sta affrontando la malattia. La campana è installata all’interno dell’area accoglienza del reparto, in un punto visibile e aperto a chiunque voglia, un giorno, suonarla per celebrare il proprio traguardo

La grande gioia del momento

La grande gioia del momento

Empoli, 11 aprile 2025 – Alle 13 di lunedì 7 aprile, nel reparto di Oncologia dell’ospedale San Giuseppe, è risuonato un suono speciale. È quello della Campana del Sollievo, che Monica, paziente oncologica, ha suonato per segnare la fine del suo percorso di terapia. Un gesto semplice e potente, carico di emozione, che ha coinvolto medici, infermieri, personale amministrativo, amici e familiari: tutti presenti per condividere questo momento di rinascita.

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La Campana del Sollievo è un rito simbolico, nato negli Stati Uniti e diffuso oggi nel mondo anglosassone, ma ancora poco conosciuto in Italia. “È un rito dell’addio e di gioia – ha spiegato la dottoressa Francesca Martella, direttrice della Struttura Complessa di Oncologia – con il quale il paziente che ha concluso un lungo percorso di cura si augura ogni bene per i giorni nuovi”.

La campana è installata all’interno dell’area accoglienza del reparto, in un punto visibile e aperto a chiunque voglia, un giorno, suonarla per celebrare il proprio traguardo.

Nel caso di Monica, è stato un momento di intensa commozione. Dopo mesi di cure e terapie, ha potuto farla risuonare per tre volte, seguendo le parole di rito pronunciate dalla dottoressa Martella: “Falla suonare una volta per ciò che hai attraversato, suonala ancora per celebrare il presente, poi ancora una volta per augurarti un futuro radioso”.

Presente anche la dottoressa Francesca Bellini, direttrice del presidio ospedaliero, che ha voluto sottolineare il valore di questo gesto: “È un simbolo forte, che può rappresentare una motivazione per chi ancora sta affrontando la terapia. Un invito a credere che quel momento arriverà”.

E proprio ai pazienti presenti e futuri del San Giuseppe, Monica ha lasciato un messaggio carico di significato: “Non sappiamo quanto siamo forti finché essere forti non è l’unica opzione che abbiamo”. Parole che resteranno impresse nelle pareti del reparto insieme all’eco di quella campana, che ha suonato non solo per lei, ma per tutti coloro che combattono ogni giorno contro la malattia.

“È stato un momento emozionante, gioioso, bello – ha concluso la dottoressa Martella – che vogliamo condividere perché i nostri pazienti non ricordino solo la paura e la terapia, ma portino con sé anche un messaggio di speranza”.