Firenze, 4 novembre 2023 – Danni per oltre 300 milioni di euro. È il dato sull’alluvione in Toscana fatto emergere oggi, sabato 4 novembre, dal presidente della regione Toscana Eugenio Giani che stamani ha sorvolato in elicottero assieme all'assessora Monni e al capo dipartimento della Protezione civile nazionale Curcio le zone alluvionate.
“Ipotizziamo trecento milioni di danni. Ma si tratta – avverte lo stesso presidente Giani – di una stima assolutamente parziale e che fa riferimento solo ai dati raccolti in questi primi giorni. Servirà almeno un’altra settimana per avere numeri più certi”.
Intanto si continua a lavorare ai soccorsi alla popolazione e si guardano le previsioni meteo. La buona notizia è che i livelli di fiumi e torrenti sono tutti in diminuzione e sotto soglia, ma nelle prossime ore è in arrivo di una nuova perturbazione che potrebbe complicare la situazione.
Delle zone invase dall’acqua – Campi Bisenzio, Seano a Carmignano, Figline di Prato, Montale, Bagnolo ed Oste a Montemurlo, il pistoiese – in due (a Seano e a Campi Bisenzio) ci sono ancora ampie aree allagate e persone isolate. “Su quelle, che sono le zone più in sofferenza, stiamo concentrando energie ed attenzioni in queste ore. C’è bisogno di interventi particolari e mirati” spiega Giani. “Gli evacuati e sfollati sono circa trecento – risponde il presidente ai giornalisti - Ma a Campi Bisenzio ci sono ben 12 mila persone ancora chiuse in casa con l’acqua alla porta, raggiungibili solo con i mezzi anfibi, ed altre duemila a Seano. Qui si aggiunge un ulteriore problema. L’impianto di potabilizzazione che serve l’intero comune, che conta quindicimila abitanti, è fuori uso. Sorge dove l’acqua ristagna e fino a quando il livello non si abbasserà non è possibile raggiungere la centrale e intervenire”.
“In questi casi dobbiamo ragionare sulla priorità e per stabilirle occorre lavorare sul territorio - rimarca Curcio – Ho chiesto per questo un rafforzamento dei centri di coordinamento”. “I mezzi e le risorse umane per intervenire ci sono – rassicura - e siamo disponibili, come dipartimento nazionale, a mobilitarne anche altri. Il tema è il loro impiego in un territorio molto ampio. Coordinarsi in questi casi è essenziale e con i sindaci abbiamo stabilito un percorso di ripristino dei servizi, dove possibile, e di assistenza alla popolazione”.
Il dipartimento nazionale della Protezione civile ha inviato la propria colonna mobile e ed altre sono in arrivo da Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta, Marche, Umbria e Lazio.
Curcio annuncia la firma della prima ordinanza d’intesa con la Regione, dopo il riconoscimento dell’emergenza nazionale, che permetterà di mettere a disposizione le prime risorse per aiutare la popolazione.
Si ragiona anche su dove piazzare le idrovore. “Purtroppo spostare grandi masse d’acqua non è semplice ed occorre iniziare dalle aree più basse. E’ comprensibile la pressione dei cittadini, che chiedono che vengano liberate le loro case – spiega l’assessora Monia Monni - ma ci sono alcuni punti dove al momento non è ancora possibile intervenire e si dovrà procedere per gradi”.
Lo stesso vale per l’energia elettrica, con migliaia di cittadini ancora senza luce. “Siamo in stretto contatto con Enel – dice Giani, che nel pomeriggio sarà a Figline di Prato – ma ci sono centrali in zone ancora allagate dall’acqua”. Sono arrivate a 40 mila le utenze interrotte nel pieno dell’emergenza. “Stamani erano novemila” risponde ancora Giani, scese poi nel primo pomeriggio a meno di seimila.
Oltre all’acqua in pianura si registrano frane (o pericolo di frane) in montagna. “Un altro fronte aperto - dice Giani – Dai sindaci sto ricevendo diverse segnalazioni”.
Durante il punto con i giornalisti, Curcio ha tenuto a precisare in merito all’arrivo dei mezzi dell’esercito, che oggi sono arrivati a Prato: “L'esercito è nel sistema di protezione civile, le forze armate sono h24 all'interno del sistema nazionale di protezione civile. Ci muoviamo col comando operativo di vertice interforze che è la struttura operativa che mette insieme tutte le forze armate”.
"L'esercito è disponibile come le altre strutture di forze armate - ha aggiunto -. Qualora ci fosse la richiesta di una struttura particolare per un lavoro particolare noi chiederemmo le disponibilità e sono certo che verrebbe data”.