10 marzo 1302, Dante viene esiliato da Firenze

La condanna venne revocata solo dopo sette secoli, nel 2008, con 19 voti favorevoli e 5 contrari

Dante esiliato

Dante esiliato

Firenze, 10 marzo 2022 – Non solo poeta eccelso. Dante Alighieri nella sua vita ebbe anche incarichi politici: fece parte del Consiglio del popolo e del Consiglio dei Cento. Nel 1300 venne anche eletto tra i sette priori. Ma quando salirono al potere i guelfi neri, gli appartenenti alla fazione dei guelfi bianchi, tra cui il Sommo Poeta, furono oggetti di persecuzione. Il loro destino era segnato, la loro fine prevedeva o l’uccisione oppure l’espulsione dalla città.

Il 10 marzo 1302 arrivò, perentoria, la condanna: “Alighieri Dante – si legge nel Libro del chiodo - è condannato per baratteria, frode, falsità, dolo, malizia, inique pratiche estortive, proventi illeciti, pederastia, e lo si condanna a 5000 fiorini di multa, interdizione perpetua dai pubblici uffici, esilio perpetuo (in contumacia), e se lo si prende, al rogo, così che muoia”.

Il resto è storia: Dante, bandito da Firenze, lasciò la città e non vi rimise mai più piede, morendo a Ravenna nel 1321. Ma quand’è che il Sommo Poeta è stato riabilitato? Molto di recente, precisamente nel 2008. A fine maggio di 14 anni fa, i consiglieri comunali Enrico Bosi e Massimo Pieri presentarono una proposta che invitava il sindaco “a procedere alla pubblica riabilitazione di Dante Alighieri con la formale revoca della condanna”. “Il bando dell’esilio non è mai stato revocato” precisarono nell’atto Bosi e Pieri, chiedendo alla città di Firenze, di “mostrarsi riconoscente verso il suo illustre concittadino, adoperandosi per la completa riabilitazione di Dante Alighieri anche attraverso il compimento di un gesto che renda il dovuto onore al Sommo Poeta e gli restituisca la piena dignità ed il rango di fiorentino eccellente”.

L’appello venne subito recepito dal Comune e dopo qualche settimana, a giugno del 2008, il consiglio comunale di Firenze approvò la mozione della commissione cultura, presieduta da Dario Nardella, contenente il testo unificato dei due atti presentati dai consiglieri Bosi e Pieri. E così, dopo ben sette lunghi secoli, si giunse a revocare formalmente il bando di esilio del Sommo Poeta. Quando si dice meglio tardi che mai. Altra curiosità: il documento passò con 19 voti favorevoli. E 5 contrari.

 

Nasce oggi

 

Giuseppe Mazzini nato il 10 marzo 1805 a Genova . Esponente di punta del patriottismo risorgimentale, fondando la Giovine Italia lottò per un’Italia unita e l’affermazione della democrazia attraverso la forma repubblicana dello Sato.  Ha scritto: “I popoli imparano più da una sconfitta, che non i re dal trionfo”.

 

Maurizio Costanzo