Firenze, 28 marzo 2024 – In Toscana ancora non si sono ancora mai verificati casi autoctoni. Ma da gennaio al 25 marzo 2024 sono stati confermati 13 casi importati, contro i 20 dell’intero 2023. Sarà una battaglia. Ne abbiamo parlato con il professor Alessandro Bartoloni, direttore di Malattie infettive e tropicali a Careggi.
Che rischi ci sono che le zanzare di casa nostra diventino portatrici di Dengue e quindi i casi autoctoni si moltiplichino?
"Le zanzare capaci di trasmettere la Dengue da noi sono le tigri, ovvero le aedes albopictus, ormai presenti in tutto il territorio italiano e anche in tutt’Europa. Il rischio che le nostre zanzare diventino portatrici del virus del genere flavivirus di fatto è già realtà, nel 2023 abbiamo avuto due importanti focolai nel nostro Paese. Ma il primo era sto osservato nel 2020 in provincia di Vicenza. Non c’è ragione di pensare che i confini regionali possano proteggerci".
Come si verificano i casi autoctoni?
"Ci sono persone che si infettano qui senza aver fatto alcun viaggio in terre a rischio. Se una persona si infetta e rientra da un paese dove il virus è endemico, e sono più di 125 (tra cui zone molto turistiche, dal Messico alla Tahilandia al Bangladesh all’Argentina, Brasile, Paraguay, Colombia), c’è il rischio che la zanzara tigre che lo punge si infetti con il sangue e a sua volta lo trasmetta con la saliva pungendo una persona che non ha viaggiato. Così si perpetra la catena del contagio".
Da gennaio al 25 marzo ci sono già stati 13 casi in Toscana, tutti importati. Ma ancora non è stagione di zanzare tigre: non un buon viatico.
"Assolutamente. Nel mondo i casi sono aumentati a dismisura. Nel 2023 l’epidemia ha contato sei milioni di casi con oltre seimila decessi. Si pensi che solo da gennaio al 25 marzo sono stati già registrati nel mondo quattro milioni e mezzo di infezioni con 8mila casi severi e 2.400 morti".
Il ministero della salute ha diramato l’allerta e alle Regioni spetta controllare e segnalare immediatamente i casi. Vengono disinfestati anche gli aerei che provengono dai paesi maggiormente a rischio...
"Sì, anche perché le zanzare infette potrebbero viaggiare con noi: si tratta di una profilassi importante. Anche se avendo qui la zanzara tigre e un flusso di persone che viaggiano molto, c’è un elevato rischio di circolazione del virus".
A novembre scorso in Toscana è morta una donna di 53 anni rientrata dalla Tahilandia...
"E’ importante la comunicazione e l’informazione ai viaggiatori. Dove c’è rischio di contagio è necessario proteggersi con repellenti dalle punture di zanzare".
C’è anche il vaccino, un po’ costoso.
"Costa circa 100 euro e ne occorrono due dosi. Sicuramente si tratta di un’arma di protezione importante per i viaggiatori e che potrebbe tornare molto utile in caso di sviluppo di focolai. Sperando di non diventare un paese endemico. Tra l’altro chi ha avuto uno dei quattro tipi di Dengue sarebbe opportuno facesse il vaccino, perché in caso di contagio con un sottotipo diverso rischia di sviluppare la malattia in forma molto più grave".