ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Primo caso autoctono di febbre Dengue in Toscana

Il contagio è stato rilevato in una famiglia residente a Sesto Fiorentino. I suoi parenti sarebbero stati a Fano dove c’è un importante cluster

Zanzare e Dengue in Italia: il bollettino Iss

Zanzare e Dengue in Italia: il bollettino Iss

Sesto Fiorentino (Firenze), 8 ottobre 2024 – Primo caso autoctono di febbre Dengue in ToscanaIl contagio è stato rilevato in una famiglia residente a Sesto Fiorentino. La catena di trasmissione del virus, ha ricostruito l’ufficio di igiene della Asl Centro, ha seguito questo percorso: madre e figlia avevano soggiornato a Fano nelle scorse settimane dove c’è un importante cluster autoctono di dengue. Nel ritorno a Sesto Fiorentino una zanzara tigre presente nel nostro territorio, avrebbe punto prima le due donne, infettandosi, poi l’uomo, contagiando così anche quest’ultimo. Al momento non possono fare disinfestazione nel Comune di Sesto, a causa della pioggia che renderebbe vacuo il trattamento. 

Si tratta, appunto, del primo caso auoctono di dengue in Toscana. Questo significa che le nostre zanzare sono state infettate. I casi registrati sino ad ora erano stati tutti di importazione: ovvero provenienti da persone infettate all’estero.   

"Le zanzare capaci di trasmettere la Dengue, aveva spiegato lo scorso marzo il professor Alessandro Bartoloni, direttore di Malattie infettive e tropicali a Careggi in un’intervista – da noi sono le tigri, ovvero le aedes albopictus, ormai presenti in tutto il territorio italiano e anche in tutt’Europa. Il rischio che le nostre zanzare diventino portatrici del virus del genere flavivirus di fatto è già realtà, nel 2023 abbiamo avuto due importanti focolai nel nostro Paese. Ma il primo era sto osservato nel 2020 in provincia di Vicenza. Non c’è ragione di pensare che i confini regionali possano proteggerci".

"Ci sono persone – continua il professore – che si infettano qui senza aver fatto alcun viaggio in terre a rischio. Se una persona si infetta e rientra da un paese dove il virus è endemico, e sono più di 125 (tra cui zone molto turistiche, dal Messico alla Tahilandia al Bangladesh all’Argentina, Brasile, Paraguay, Colombia), c’è il rischio che la zanzara tigre che lo punge si infetti con il sangue e a sua volta lo trasmetta con la saliva pungendo una persona che non ha viaggiato. Così si perpetra la catena del contagio".

Dengue, i sintomi

Febbre a 38,5, dolori articolari 'spaccaossa', eruzioni cutanee e anche nausea, inappetenza e bruciore agli occhi. Questi sono i sintomi della temuta 'febbre Dengue' che sta colpendo pesantemente la città di Fano, in provincia di Pesaro e Urbino. A raccontare la sua esperienza al Resto del Carlino è la fanese Miriam Rovinelli, 61 anni, commerciante, che per 10 giorni ha combattuto contro la terribile malattia portata da una piccola zanzara tigre e prima endemica solo in zone tropicali e sub tropicali del pianeta.

"Ora sto bene ma avere la meglio sul virus non è stato facile. Tutto è cominciato con le eruzioni cutanee tipo morbillo, e tutto quello che mettevo in bocca, cibo e liquidi, aveva un sapore amaro".

"Mi sono curata con il Brufen poi la dottoressa mi ha prescritto le analisi: sono risultata positiva alla Dengue. Dopo un giorno sono stata contattata dal Dipartimento di prevenzione dell'Ast che mi ha fatto tante domande e mi ha chiesto dove mi fossi recata nei giorni prima della comparsa dei sintomi: ho riferito che ero stata a Pesaro e anche a un matrimonio".

Dengue: cos'è e come si trasmette

La dengue è una malattia di origine virale causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l'uomo è il principale ospite del virus. In Italia non è presente la zanzara più efficace nella trasmissione della dengue, la Aedes aegypti, tipica delle regioni tropicali, però la Dengue può essere trasmessa (in modo meno efficiente) anche dalla zanzara tigre (Aedes albopictus) che invece è presente in Italia dal 1990. Il periodo di incubazione, ovvero l'intervallo di tempo tra la puntura della zanzara infetta e l'esordio della malattia, è compreso tra 3 e 14 giorni, in media 5-6 giorni. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.

Prevenzione e trattamento

La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell'evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l'uso di repellenti, vestiti adeguate protettivi (abiti lunghi e di colore chiaro), zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata. Va eliminata ogni raccolta di acqua stagnante anche di piccole dimensioni, quale quella dei sottovasi, bidoni e vasche di diverse dimensioni dove si creano focolai larvali di moltiplicazione delle zanzare. Se non è possibile proteggere queste raccolte d'acqua è possibile effettuare un semplice trattamento antilarvale con sostanze anche di tipo biologico. Questi prodotti possono essere acquistati liberamente nelle rivendite agricole e di materiale per giardinaggio.