Firenze, 29 gennaio 2025 – Il dibattito sul dimensionamento scolastico si riaccende in Toscana dopo le dichiarazioni del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, rilasciate durante la sua visita all'istituto agrario di Firenze. Il ministro ha affermato che la Regione Toscana non avrebbe colto le opportunità offerte per mitigare gli effetti del dimensionamento, tra cui la nomina di un vicepreside vicario, la possibilità di ridurre il numero minimo di studenti per classe e il mantenimento invariato dell'organico del personale Ata. Valditara ha inoltre sottolineato che la questione verrà nuovamente valutata nell'ottobre del prossimo anno, in relazione ai dati sulla natalità, definendolo "l'ultimo appello".
Risposta della Regione Toscana
L'assessora regionale all'istruzione, Alessandra Nardini, ha immediatamente replicato, rivendicando i successi ottenuti dalla Toscana nel contrastare i tagli alle autonomie scolastiche. "Leggo dichiarazioni in cui il ministro Valditara sostiene che la Regione Toscana non abbia raccolto le opportunità offerte alle scuole sul dimensionamento. Beh, vorrei ribadire che in realtà la nostra regione ha vinto per la seconda volta su questo tema. La prima lo scorso anno, con il Milleproroghe, dove abbiamo visto ridurre da 15 a 4 i tagli alle autonomie scolastiche, rispetto ai quali ci siamo sempre fermamente e convintamente opposti; la seconda quest'anno, con il nuovo decreto che ci consente di non accorpare nessuna scuola proprio in virtù del fatto che avevamo sospeso i tagli voluti dal governo, in attesa del ricorso che avremmo presentato".
Critica e proposta di Alessandra Nardini
Nardini ha poi invitato il ministro a rivedere definitivamente la scelta di ridurre le autonomie scolastiche, evidenziando le possibili ripercussioni negative sia sul piano didattico che su quello occupazionale. "Sono portata a pensare che questa marcia indietro di Valditara sia stata anche indotta dalla consapevolezza che esisteva, per il Ministero, il rischio di un esito sfavorevole dei ricorsi che varie Regioni si apprestavano a fare contestando, come avremmo fatto noi, e come intendiamo fare in futuro, se non sarà rivisto il numero di accorpamenti imposti, basato, a nostro avviso, su un errato calcolo della popolazione studentesca".
Posizione della sindaca di Firenze
Anche la sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha ribadito la propria contrarietà agli accorpamenti scolastici, sottolineando come il modello imposto dal Ministero rischi di compromettere l'identità e la qualità delle istituzioni scolastiche. "L'ho sempre detto e lo sottolineo di nuovo: non sono d'accordo con gli accorpamenti scolastici. Su questo si deve avviare una riflessione, perché i modi per razionalizzare possono essere altri, non questo". Funaro ha portato come esempio proprio l'istituto agrario di Firenze, visitato dal ministro, che rappresenta un'eccellenza cittadina e che difficilmente potrebbe essere accorpato con un'altra scuola senza compromettere la sua specificità formativa. "Questa eccellenza cittadina, se dovesse scendere sotto i numeri, come si potrebbe accorpare con un altro istituto? Quale formazione si potrebbe creare tra un agrario e un'altra scuola? Ecco, penso che le scuole abbiano la propria specificità, il loro valore, e questo deve essere preservato".
Investimenti nella Città Metropolitana di Firenze
Infine, la sindaca ha evidenziato gli ingenti investimenti effettuati dalla Città metropolitana di Firenze sulle infrastrutture scolastiche, con circa 130 milioni di euro stanziati per le scuole superiori e 8 milioni destinati alla nuova palestra dell'istituto agrario. "Investire sulle infrastrutture scolastiche, investire per innovarle, per renderle sempre più sicure, l'abbiamo visto, non è solo necessario, è sempre più urgente. Basti vedere anche ieri con gli eventi atmosferici che ci sono stati, le criticità e le difficoltà che si creano: questo è il segnale che dobbiamo lavorare e investire sempre di più in questo campo".