SILVIA BINI
Cronaca

Preadolescenti dipendenti dai social in età sempre più precoce, è allarme. E cresce il cyberbullismo

Sempre più evidenze scientifiche delle insidie e degli effetti nocivi Le conferme dall’indagine promossa a livello nazionale da Save the children

Giovani sempre più dipendenti dai social media (foto Ansa)

Prato, 7 febbraio 2024 – Una volta, non troppi anni fa, la preoccupazione dei genitori era di staccare i bambini dalla televisione. Ora che le generazioni sono native digitali e gli strumenti sono smartphone e tablet, non basta spegnere l’apparecchio. Che siano strumenti potenzialmente pericolosi non lo scopriamo oggi. Ma le evidenze scientifiche si stanno accumulando: i social network possono essere nocivi per lo sviluppo psicosociale dei minorenni e potenzialmente insidiosi. A darne conferma i sono i dati dell’indagine nazionale di Save the Children Tempi digitali. Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia 2023 .

Diffusione

Si abbassa sempre di più l’età in cui si possiede o utilizza uno smartphone, con un aumento significativo dopo la pandemia: In Toscana il 67,3% di bambini e adolescenti tra i 6 e i 17 anni utilizza internet soprattutto attraverso lo smartphone tutti i giorni. Un dato elevato, ma al di sotto della media nazionale che arriva al 73%. Il 61,1% dei bambini e ragazzi toscani usa il cellulare tutti i giorni (il dato nazionale è al 65,9%). Al Centro Italia i bambini tra 6 e 10 anni che utilizzano il telefonino tutti i giorni è passato dal 17,4% al 27,6% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22. Un salto di dieci punti percentuali in meno di quattro anni, con l’età di approccio ai dispositivi elettronici che si abbassa sempre più.

Accesso ai social

La legge impone (imporrebbe) l’uso dei social soltanto al compimento dei 13 anni, ma la realtà è tutt’altra e mostra una presenza massiccia di preadolescenti con un profilo social. Gli escamotage sono banali basta semplicemente indicare un’età maggiore di quella reale o sfruttare i dati di un adulto, spesso un genitore più o meno consapevole. Il 40,7% tra 11 e 13 anni usa social media, con una prevalenza femminile (47,1%) rispetto a quella maschile (34,5%). Più si abbassa l’età di ingresso nella rete e più si alzano i rischi per i bambini. Secondo una recente indagine effettuata dalla cooperativa Sed (Servizi per l’educazione digitale) che ha intervistato 1400 studenti tra Prato e Firenze: fra chi ha appena 10 anni di età, circa un bambino su cinque, ha ammesso di essere stato adescato in rete e di aver ricevuto la proposta di inviare materiale fotografico dietro la promessa di regali.

Cyberbullismo

Tra gli 11 e i 13 anni sono in aumento gli atti di cyberbullismo: in Toscana gli adolescenti vittime di questi episodi sono il 13,2%. Le ragazze sono più frequentemente vittime di atti di cyberbullismo, ma esiste anche una quota di "bulle digitali", che colpiscono le compagne per isolarle e deriderle soprattutto negli anni della preadolescenza, quando i tempi di crescita non sono uguali per tutte.

Attività preferite

In testa c’è Whatsapp, la messaggeria istantanea è utilizzata dal 93% dei ragazzi tra 14 e 17 anni. Tra le altre attività preferite dagli adolescenti online ci sono guardare i video (84%, in crescita), frequentare i social media (79%) – con Facebook in drastico declino mentre avanzano Instagram, TikTok e Snapchat – e l’uso dei videogiochi (72,4%). Se le ragazze frequentano co n più costanza e intensità i social media (84% contro il 74% dei maschi), il gaming impegna di più i ragazzi (81% contro il 64% delle ragazze), anche se le videogiocatrici sono in crescita. I telefonini sono utilizzati dai giovani (in minima parte rispetto al resto) anche per informarsi: il 28,5% degli intervistati tra 11 e 17 anni ammette di leggere riviste e giornali online.Save the Children evidenzia che in Toscana le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono l’11,7% (la media nazionale è del 13,5%). Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi. Per quanto riguarda, invece , i videogiochi, in Toscana il 23,6% dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fa un uso problematico (poco sotto la media nazionale, 24%): in questo caso l’età più problematica si abbassa a 11 anni.

Rischio sovrappeso

Un uso intensivo di internet è associato anche a una maggior rischio di obesità, a causa dell’inattività (navigare a lungo vuol dire stare molte ore fermi), e per le cattive abitudini alimentari legate all’iperconnessione. In Italia è in sovrappeso il 22,6% dei bambini e ragazzi tra 6 e 17 anni che usano il cellulare tutti i giorni. In Toscana il dato è più contenuto e si ferma al 16,6%. Magra consolazione.