Grosseto, 19 marzo 2018 - Il mistero dei dischetti di plastica spiaggiati raggiunge anche le coste della bassa Maremma, dal Chiarone alla Feniglia, passando per Burano dove, da qualche giorno, sono cominciati i ritrovamenti di strani pezzetti di plastica circolari sulla cui identità sono state fatte molte ipotesi senza arrivare però ad alcuna certezza. I primi a denunciarne la presenza sono stati i rappresentanti di una associazione ambientalista, la Clean Sea Life, nata da un progetto co-finanziato dall’Unione con l’intento di sensibilizzare le persone sulla quantità di rifiuti presenti in mare e sulle spiagge.
Ebbene, proprio i suoi rappresentanti hanno lanciato l’allarme per la sgradita presenza di tali oggetti su varie spiagge, dal Lazio alla Campania, finanche all’interno del golfo di Gaeta, ad Ischia e sulla costiera sorrentina. Sulla loro identità sono state fatte varie ipotesi, anche per poter risalire all’autore dello smaltimento, più o meno casuale, che ha dato il via al fenomeno. Si tratterebbe di dischetti di plastica contenuti all’interno dei filtri per la depurazione delle acque, anche se c’è chi ha avanzato l’ipotesi che si tratti di filtrini per le capsule delle macchinette dei caffè: in entrambi i casi da capire se siano oggetti che hanno già lavorato, ossia che hanno già depurato raccogliendo batteri o quant’altro, oppure sono plastiche nuove mai utilizzate. Purtroppo il fenomeno ha raggiunto anche il litorale maremmano dove le correnti da sud degli ultimi giorni hanno fatto la loro parte.
«Ce ne sono in buona quantità anche sulla spiaggia della Feniglia – racconta Fabio Lubrano, presidente dei pescatori sportivi di Orbetello e da tempo impegnato con l’organizzazione della giornata annuale A pesca di immondizia che si svolge ad Orbetello –. Qualche sera fa ero in Feniglia per una battuta di pesca con la canna e, spostandomi lungo la battigia, ne ho visti diversi, almeno uno ogni metro. Non certo in quantità come quelle segnalate ad esempio nel Lazio, ma sufficienti per spingermi a contattare la Clea Sea Life per segnalarne la presenza anche qui da noi. Non una bella scoperta, purtroppo, riguardo alla quale però credo sia doveroso sensibilizzare tutti, anche al fine di combattere questo problema dei rifiuti in plastica spiaggiati, che interessa da vicino anche le nostre coste».