Firenze, 2 febbraio 2024 - "Mi sembra si tratti di un attacco politico: difficile interpretarlo diversamente". Le parole sono di Domenico Canale, endocrinologo che a Pisa, all’azienda ospedaliero universitaria di Cisanello, guidava – per la parte medica – il Centro per la diagnosi e terapia della disforia di genere; della parte urologica e chirurgica si occupava Girolamo Morelli. Interpellato, Canale parla del caso Careggi non molto stupito che la questione possa smuovere interessi di tipo politico, ma convinto che le cose all’ospedale fiorentino siano state fatte bene: "I colleghi sono sempre stati molto rigorosi", dice.
I tecnici inviati dal ministero al centro di Careggi per la disforia di genere sono concentrati sulla relazione che depositeranno sul tavolo del ministro della Salute Schillaci. Il dito è puntato sulla psicoterapia che non sarebbe stata effettuata almeno su diversi casi di minorenni cui il centro avrebbe somministrato triptorelina, il farmaco in grado di fermare lo sviluppo se preso in età prepuberale. Il rilievo riguardo alla psicoterapia risulta però in contrasto con il dossier sull’attività del centro che la Regione Toscana aveva fatto avere al ministero in seguito all’interrogazione parlamentare sull’iter seguito dal centro per la disforia di genere, presentata dal senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Dopo l’approvazione da parte dell’Agenzia italiana del farmaco, la Toscana, nel 2019, si era dotata delle nuove linee guida che prevedono che bambini e ragazzi vengano seguiti dal servizio psicologico territoriale. E che essendo stati circa 100 gli accessi al centro di Careggi per problematiche di identità di genere in età evolutiva, stimando almeno 4-5 colloqui psicologici successivi al primo accesso e pianificati nei primi 6 mesi di presa in carico, viene ipotizzato che lo scorso anno siano state effettuate 780-800 prestazioni psicologiche. Parallelamente sono stati effettuati, per necessità o richiesta, in accordo con entrambi i genitori, incontri con le figure sanitarie, scolastiche o di enti sportivi per ottimizzare il funzionamento psicologico nei vari ambiti di vita.
Dunque? Dove sta la verità? Il ministero fa sapere ufficialmente che "è ancora in corso la valutazione di tutti gli elementi e i documenti acquisiti durante l’audit che si è svolto il 23 e 24 gennaio". Domenico Canale, mentre centrodestra e centrosinistra continuano ad azzannarsi, spiega che nel 2019 "quando Aifa ha approvato l’utilizzo della triptorelina off-label per la disforia di genere nei ragazzi preadolescenti, noi in Toscana rifacemmo le linee guida". E che cosa venne deciso? "Che Careggi diventasse centro di riferimento toscano per minori, era più attrezzato rispetto a noi a Pisa che non avevamo le forze per gestire queste complessità. Poi Firenze assorbì tutto". E’ obbligatoria la psicoterapia? "Il centro non è obbligato a effettuare la psicoterapia, i bambini possono farla anche privatamente oppure nei servizi territoriali". Quali sono gli obblighi? " Sono stringenti da molti punti di vista, per adulti e minori serve l’ok di due mental health , cioè psichiatra e psicologo".
Domenico Canale spiega l’importanza che i ragazzi vengano seguiti non solo dallo psicologo e dallo psichiatra, ma accolti dalla comunità in una fase delicata e straordinariamente complessa. Si pensi banalmente a due questioni pratiche, dove giocheranno in squadra? Quale bagno useranno a scuola? Quanto ai rischi del farmaco, Canale non ha dubbi che sia stato sufficientemente testato: Viene usato da quarant’anni per curare tantissime patologie, compresa la pubertà precoce anche su bambini di pochissimi anni di età: il fatto che in questo caso non si tratti una patologia può innescare considerazioni politiche".