
emergenza disturbi alimentari nei giovani
Perugia, 14 marzo 2025 – Tornano ad accendersi i riflettori sulla terribile emergenza dei disturbi alimentari. Domani si celebra la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, simbolo dell’impegno e della consapevolezza nei confronti di queste problematiche. E anche l’Umbria – che dal 2003 ha costruito una rete di eccellenza radicata nel territorio – si mobilita con un convegno in programma oggi, dalle 8.30 alle 16, a Palazzo Brugnoli, per capire “come sono cambiati i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione con nuove classificazioni e nuovi modelli organizzativi“.
“La Giornata deve essere l’occasione per riflettere su un fenomeno in drammatico aumento e agire concretamente per prevenire e sostenere i pazienti e le loro famiglie” spiega la psichiatra Laura Dalla Ragione, direttrice della Rete Disturbi del Comportamento Alimentare Usl 1 dell’Umbria, docente del Campus Biomedico di Roma e direttrice del Numero verde nazionale della Presidenza del Consiglio “Sos Disturbi alimentari” istituito a Todi: “E’ il numero 800.180.969, un servizio anonimo e gratuito, a disposizione di tutti” sottolinea mentre fa il punto della situazione.
“Nei primi anni 2000 – racconta – le persone che soffrivano di disturbi dell’alimentazione in Italia erano 300 mila, oggi sono oltre 3 milioni. Un fenomeno in aumento soprattutto tra gli adolescenti, per loro sono la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali”. Una realtà drammatico che si è aggravato durante la pandemia e i lockdown: “I dati del Ministero della Salute ci dicono che c’è stato un aumento del 30%, soprattutto tra i giovanissimi.
Al Centro di Todi che gestisce il Numero verde nazionale le richieste di aiuto sono raddoppiate nel 2020, triplicate nel 2023”. E l’emergenza dilaga anche in Umbria, nonostante sia una delle regioni d’eccellenza nel garantire assistenza a questi disturbi. “In Umbria, secondo la rilevazione (Survey CCM) nel 2023 – dice – 15.679 persone affette da disturbi alimentari sono arrivate all’osservazione del Servizio sanitario nazionale. Ma è un dato sottostimato, perché molte persone non chiedono aiuto, questa è solo la punta dell’iceberg.
Il 30% sono minorenni, confermando la tendenza all’abbassamento dell’età”. Un altro fattore è relativo al sesso: “Ormai il 20% dei pazienti tra i 12 e i 17 anni è costituito da maschi, probabilmente tra dieci anni non sarà più un disturbo di genere”. E cambiano anche le patologie. “La prevalenza non è più l’anoressia nervosa ma sono la bulimia e il disturbo da alimentazione Incontrollata, cioè patologie legate al discontrollo degli impulsi”. E intanto nascono nuove declinazioni come l’ortoressia, cioè l’ossessione del mangiare sano, la drunkoressia (associazione tra abuso di alcool e restrizione alimentare) e arfid, per chi mangia una gamma molto ristretta di cibi.
Sofia Coletti