Arezzo, 31 gennaio 2025 – Una tecnica innovativa utilizzata pochissimo in Italia ma che invece, lo dimostrano i dati, ha un notevole successo per quanto riguarda il recupero funzionale degli arti e la riduzione dei dolori articolari cronici. Siamo nel Centro di Terapia Rigenerativa dell’ospedale di Cortona che nei prossimi mesi metterà in pratica l’utilizzo dell’applicazione delle cellule staminali estratte da tessuto adiposo. Una procedura all’avanguardia a cui collabora attivamente il professor Massimo Parolini, direttore dell’UOC Terapia del Dolore della Asl Tse.
Come funziona
Le cellule mesenchimali di origine adiposa (ASC) sono cellule staminali adulte dall’alto potenziale rigenerativo, che vengono estratte direttamente dal grasso corporeo della persona. Queste cellule, una volta estratte, vengono utilizzate per ripristinare le strutture cartilaginee e tendinee delle articolazioni più soggette a usura e da artrosi (anca, ginocchio e spalla).
I benefici
Il Centro di Terapia Rigenerativa dell’Ospedale Santa Margherita di Cortona in questi anni ha svolto un intenso ed estremamente efficace sviluppo e crescita nelle terapie rigenerative, riparative e conservative. Dallo studio statistico degli utenti presi in carico dal Centro è risultato che il 72% di questi ha ottenuto benefici in termini di recupero della funzionalità e riduzione del dolore. La crescita delle prestazioni erogate è stata costante negli anni: se nel 2020 - anno di entrata in funzione del CTR, erano appena 133 le prestazioni erogate, nel 2021 sono passate a 1.860, diventate 3.022 nel 2022 e 4.050 nel 2023. Nel 2024 le prestazioni offerte dal Centro sono state 4.186, +3,3% rispetto all’anno precedente.
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Terapie personalizzate
Per quanto riguarda l’utilizzo degli emocomponenti per uso non trasfusionale (EUNT), il Centro ha portato avanti terapie personalizzate sulla base di procedure standardizzate e riconosciute dalla comunità scientifica nazionale ed internazionale. Il CTR è una struttura centrale alla Rete di Medicina rigenerativa, guidata dal dottor Agostino Ognibene, un progetto che vede il coinvolgimento di professioniste e professionisti di altissimo livello come il dottor Pietro Pantone, direttore dell’Area Dipartimentale Medicina Trasfusionale, il dottor Carlo Mirabella (responsabile scientifico) Sara Gentili (Ematologa e responsabile Qualità), oltre ai tecnici sanitari di laboratorio biomedico e al personale infermieristico, la cui professionalità è il pilastro portante senza i quali il Centro non potrebbe funzionare.
“Il successo di questa terapia”
“Il Centro di Terapia Rigenerativa è un centro che vede l’utilizzo, tra l’altro, di emocomponenti per uso non trasfusionale (EUNT) - spiega il dottor Pietro Pantone, direttore dell’Area Dipartimentale Medicina Trasfusionale -. Molto è stato sviluppato, in merito alla produzione di emocomponenti ad uso non trasfusionale dall’équipe coordinata dal dottor Mirabella. Grazie alla preziosa collaborazione e professionalità dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico, i laboratori della Asl riescono a raggiungere qualità di prodotto davvero eccelse. Il successo di questa terapia e la sua importante richiesta ha permesso, e quasi costretto, ad aprire altri centri di medicina rigenerativa all’interno della nostra azienda. Una grande soddisfazione per tutti noi, certo, ma anche voglia di migliorarsi e continuare con la nostra ricerca”.
"Un’efficacia elevata”
“Il centro ha enormi potenzialità - sottolinea il dottor Agostino Ognibene, direttore Dipartimento Medicina di Laboratorio e Trasfusionale della Asl Toscana sud est -, individuata come struttura di riferimento per le applicazioni e lo sviluppo tecnico scientifico, dove è possibile fare formazione e ricerca applicativa. Inoltre le caratteristiche e la capacità ricettive del presidio permettono e facilitano lo sviluppo di eccellenze, su questo contiamo di eleggere il centro come punto di riferimento della Rete di Terapia Rigenerativa Aziendale che è stata deliberata a novembre e che ha sviluppato gli ambulatori satelliti a Arezzo, Grosseto, Sansepolcro e sono in via di apertura a Montevarchi e Orbetello. Il CTR - aggiunge il dottor Ognibene -, grazie al sacrificio e alla dedizione da parte di tutta l’équipe, a cui va il mio ringraziamento speciale, consente di somministrare terapie individuali, possiamo dire su misura, che hanno un’efficacia molto più elevata. Risultati che hanno dato l’impulso a un progetto aziendale di più ampio respiro per creare una rete di centri per la somministrazione di emocomponenti per uso non trasfusionale (EUNT) a livello regionale, che comprenda anche una rete di professionisti in grado di dare appropriatezza e quindi efficacia a questo strumento terapeutico”. “In un’ottica di sviluppo - aggiunge il dottor Ognibene - la Rete di Terapia Rigenerativa Aziendale sarà implementata anche nella provincia di Siena. A Campostaggia nei prossimi mesi partirà, infatti, l’iter per potenziare con un ulteriore, fondamentale tassello il sistema della medicina rigenerativa della Asl Tse”.