
Gli scavi nella cripta di Santa Reparata sotto a Santa Maria del Fiore
Firenze, 17 febbraio 2022 - Non sarà facile recuperare quel che resta delle spoglie di don Pedro da Toledo. Ma se c’è una speranza, è seguire il filo d’Arianna che porta a Giotto. Perché, a quel che sembra, vicino alla tomba dell’uno ci doveva essere la sepoltura dell’altro. Tutto ciò all’interno della cattedrale di Santa Maria del Fiore, anche se in epoche diverse, con un scarto di oltre due secoli. In ogni caso, la caccia alle ossa del Viceré di Napoli, padre di Eleonora da Toledo e quindi suocero di Cosimo I dei Medici, è iniziata. A fare pressione, anche se con garbo, è la città di Napoli, che è dalla morte a Firenze dell’illustre Pedro, nel 1553, che aspetta la restituzione della salma, o quel che ne resta. Non a caso, all’interno della pontificia reale basilica di San Giacomo degli Spagnoli, esiste il gran mausoleo di don Pedro de Toledo, capolavoro della scultura rinascimentale, che per adesso custodisce i resti del figlio di don Pedro, Garcia. Ma è lui, il Viceré, che si vorrebbe riportare a Napoli.
«L’ipotesi del trasferimento dei resti di Don Pedro da Toledo da Firenze a Napoli - afferma il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi – potrebbe inserirsi pienamente nel programma di valorizzazione della chiesa di San Giacomo degli Spagnoli ora oggetto di un restauro che rende merito al peso storico esercitato in città da Don Pedro". Peccato che la tomba del Viceré, fatto seppellire in Duomo a spese del genero Cosimo I, sia andata perduta nel corso degli scavi fra gli anni Sessanta e Settanta, quando furono recuperati i resti dell’antica chiesa di Sa nta Reparata. I documenti dicono che do Pedro fu sepolto nella navata di sinistra, nei pressi della porta dei Cornacchini, sulla quale c’era il monumento a lui dedicato. Ma più o meno in quel punto della cattedrale, ci ricorda Giorgio Vasari nelle sue “Vite“, doveva esserci anche la tomba di Giotto: “ fu sotterrato in Santa Maria del Fiore dalla banda sinistra entrando in chiesa, dove è un matton di marmo bianco per memoria di tanto uomo ”.
Un’altra ipotesi però, sostenuta da alcuni studiosi una ventina di anni fa, collocava la tomba di Giotto sulla navata opposta della cattedrale. Ma questa è un’altra storia. «Le ossa e i materiali rinvenuti durante gli scavi di Santa Reparata – spiega Lorenzo Fabbri, responsabile dell’Archivio storico dell’Opera del Duomo – furono inviati alla soprintendenza archeologico. C’è chi ha ritenuto che una parte di quelle sepolture potessero essere proprio di Giotto. E forse anche di don Pedro da Toledo. Ma la risposta deve arrivare dalla soprintendenza. Purtroppo l’indagine con i georadar che abbiamo effettuato tempo fa, nel punto dove si riteneva potesse essere la sepoltura, non ha dato risultati circa le spoglie del Viceré di Napoli". Nel frattempo la soprintendenza ha iniziato le ricerche del materiale dello scavo effettuato in Duomo, mezzo secolo fa. Con la speranza di poter finalmente restituire a Napoli quel che resta di don Pedro da Toledo.