CARLO BARONI
Cronaca

Flavia, uccisa a coltellate. Il corpo nascosto nella cisterna mentre l’omicida dormiva in casa

La polizia è riuscita a rintracciare il cadavere della vittima grazie a Google Maps. Svolta nelle indagini grazie al cellulare: l’auto era vicino a dove è stata trovata. L'uomo ha confessato

Pisa, 26 ottobre 2024 – Lui, Emanuele Nannetti, 34 anni, era in casa che dormiva, mentre gli uomini della Scientifica, messa sotto la lente la cantina, trovavano il corpo senza vita di Flavia Mello Agonigi. Gli inquirenti – uomini del commissariato di Pontedera e della Squadra Mobile di Pisa, coordinati dal pubblico ministero Giovanni Porpora hanno lavorato per giorni 24 ore su 24 – erano arrivati, nel pomeriggio di giovedì, nel minuscolo paese di Sant’Ermo di Lari, risalendo al luogo dove era parcheggiata la Opel della vittima grazie a Google Maps. Nella memoria dei telefonini della donna – che la polizia è riuscita a ricostruire – il mezzo era localizzato proprio a Sant’Ermo.

Trovata la macchina, parcheggiata in piazza della chiesa, hanno passato al setaccio il grumo di case nei paraggi. L’attenzione degli agenti è stata subito attratta da una cantina aperta che presentava elementi di sospetto: da qui la decisione di far intervenire il reparto specializzato che, in breve, ha individuato il cadavere della donna, riverso in una cisterna. Quindi sono andati a cercare Nannetti che, nel frattempo, non si era accorto di nulla, e l’hanno portato in Questura. Nessuna resistenza. Solo ammissioni: «Sì, l’ho uccisa io».

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È questa, secondo quanto si è appreso da fonti investigative, la scansione temporale della svolta nel giallo della donna scomparsa da Pontedera lo scorso 12 ottobre.

Nannetti ha reso un confessione piena, ha indicato agli inquirenti dove cercare l’arma del delitto – gettata nello stesso luogo in cui aveva occultato il corpo della donna – e fornito una versione dell’accaduto che ora dovrà essere suffragata da ulteriori accertamenti e riscontri. Cos’è successo quella sera? Flavia, brasiliana ma cittadina italiana, sposata dal 2005 con Emiliano Agonigi, quando usciva la sera indossava una parrucca e si faceva chiamare Gaia. Frequentava locali, vestiva alla moda. Piaceva. Quella sera era andata al Don Carlos di Chiesina Uzzanese con un’amica. Poi all’1,30 disse che aveva un appuntamento e uscì dal locale per raggiungere – secondo quanto ricostruito – l’abitazione di Nannetti.

Dall’incontro al delitto. Nannetti fa entrare Flavia-Gaia nella sua casa, un edificio in condizioni precarie, sprovvisto perfino di corrente elettrica, dove da circa un mese abitava: con la donna si conoscono e ci sarebbe già stato un incontro. Sul suo cellulare ha salvato il nome della vittima come Gaia T. La notte in cui la 54enne è scomparsa ci sarebbe stato un incontro a pagamento. Ma da quello che è emerso sarebbe nata una discussione sul costo della prestazione. Secondo il racconto di Nannetti, la vittima lo avrebbe preso per il collo e lui le avrebbe spaccato una bottiglia in testa.

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La donna avrebbe ancora reagito prendendolo ancora per il collo. A quel punto lui afferrato un coltello l’ha finita con quattro fendenti fra la spalla e l’addome, come ha ricostruito lui stesso, assistito dall’avvocato Massimiliano Calderani. Uccisa Flavia, ne ha occultato il corpo. Poi, sotto choc si è chiuso in casa. Un’ora e un quarto la sua confessione davanti ai poliziotti e al pm, mostrando pentimento per quello che aveva fatto. «Quando ho saputo mi è crollato il mondo addosso – ha detto Emiliano, il marito di Flavia –. Lui si dovrà vergognare per tutta la vita». Stamani è fissato l’interrogatorio si garanzia davanti al gip.