Arezzo, 17 gennaio 2025 – Sul Consiglio Comunale e Provinciale Aperto di ieri sulla stazione Alta Velocità interviene in una nota Confindustria Toscana Sud.
«Nel corso della riunione del Consiglio Comunale e Provinciale Aperto di ieri sulla stazione Alta Velocità è emerso come lo studio di fattibilità presentato da RFI al Tavolo Tecnico interministeriale sia risultato errata e necessiti di essere rivista e corretta. Confindustria Toscana Sud in precedenza aveva evidenziato l’opportunità che l’individuazione del luogo ove allocare la stazione fosse il frutto di uno studio tecnico- scientifico e non dettato da ragioni politiche. Auspichiamo che ora l’attività di revisione dello studio venga portata avanti su tali basi».
«Quello che è certo è che il progetto per la stazione MedioEtruria non vede al momento risorse stanziate pertanto dovranno continuare ad essere garantite alla Stazione di Arezzo le attuali fermate dei treni ad alta velocità ed incrementate le stesse almeno di una ulteriore di coppia di treni nelle fascia centrale della giornata - continua Confindustria – Già in passato Confindustria Toscana Sud aveva presentato analisi e studi sulla situazione della rete ferroviaria in area vasta fra le provincie di Arezzo, Siena e Perugia evidenziando sempre l’importanza strategica della stazione di Arezzo Centrale per i collegamenti dei treni regionali di fondamentale importanza per i numerosi pendolari diretti a Firenze e ai centri delle altre due provincie confinanti.
A Siena e anche a Perugia occorre far presente che le tratte ferroviarie Chiusi-Siena-Empoli e Terontola-Perugia risalgono alla seconda metà dell’800 e necessitano di essere modernizzate, raddoppiando i binari, eliminando i passaggi a livello e dotandole del sistema ERTMS.
La linea Arezzo – Sinalunga (dotata di un moderno sistema ERTMS) con una piccola variantina da un chilometro di lunghezza potrebbe essere collegata direttamente con Siena riducendo i tempi di percorrenza con Arezzo.
Non possiamo però tacere che mentre si parla moltissimo di stazione AV (di là da venire) è purtroppo passato in secondo piano, a causa della deviazione sul ponte dello stretto dei finanziamenti, il completamento della due mari con i lotti Ruffolo – Siena e S. Zeno – Magnanina già in grado di andare in appalto entro il 2025 perché disponibili i progetti definitivi approvati ed esecutivi in fase di consegna.
Infine non possiamo tacere che la terza corsia sull’Autosole pianificata nel 1986 si fermerà al Casello Valdarno trascurando la messa in sicurezza del tratto Valdarno – Chiusi, da oltre 15 anni saturato di traffico, con alta percentuale di incidenti anche mortali e deviazioni insopportabili sulla viabilità minore».