ERIKA PONTINI
Cronaca

Dossieraggi illeciti. Indagato anche uno 007, spiava i conti di un prelato

Chiese a Striano, il tenente delle Fiamme Gialle, informazioni su un monsignore. E su alcuni movimenti anomali. Caso Crosetto, il ministro: piena fiducia nei Servizi

Dossieraggi illeciti. Indagato anche uno 007. Spiava i conti di un prelato

Il tenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano, tra i 17 indagati della Procura di Perugia

Perugia, 8 settembre 2024 – C’è anche uno 007 (in servizio all’Aise, i servizi segreti esterni) tra i 17 indagati della procura di Perugia nell’ambito della maxi inchiesta sul dossieraggio illegale che ha coinvolto l’ex pm dell’Antimafia, Antonio Laudati e il tenente della Finanza – già comandante dell’ufficio Sos della procura nazionale antimafia – Pasquale Striano. Per entrambi il procuratore Raffaele Cantone aveva chiesto gli arresti domiciliari e, dopo il no del gip ha impugnato al Riesame. Lo 007 deve rispondere, in concorso con Striano (il primo come richiedente, il secondo come esecutore materiale), di accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreti d’ufficio. È il capitolo più spinoso degli accessi illegittimi contestati al magistrato, ora in pensione, e all’ufficiale delle fiamme gialle, e che - nella richiesta di arresti – la procura riporta al paragrafo "possibile collegamento con gli apparati di sicurezza del Paese".

Dopo il terremoto politico-giudiziario della primavera scorsa, in seguito alla denuncia del ministro Crosetto per la pubblicazione di questioni finanziarie sul Domani, sia Cantone che Giovanni Melillo, quest’ultimo a capo della Pnaa, vennero sentiti prima all’Antimafia presieduta da Chiara Colosimo (alla quale sono state consegnate le carte dell’inchiesta perugina) e poi al Copasir.

I contatti tra lo 007 e il tenente sono stati ricostruiti grazie alla memoria del telefono: a marzo 2022 il contatto (che in una conversazione via mail viene individuato come ’capitano’) chiede un controllo sul nome di un alto prelato, "un pezzo da novanta" lo etichetta Striano, che avrebbe prestato servizio sia nella Segreteria di Stato Vaticana che in Propaganda Fide. Striano indaga e invia gli accertamenti con la raccomandazione "(omissis) sono notizie triplo riservate attenzione all’utilizzo, risalgono a me senza problemi". L’altro lo rassicura: "Non ti preoccupare, le gestisco come sai". Per gli inquirenti è la conferma che non era la prima volta che venivano richiesti accessi abusivi. "La segnalazione – è scritto nella richiesta di misura – ha ad oggetto l’anomala movimentazione costituita da rilevante operatività in contanti sul conto corrente personale del monsignore “tale operatività inusuale, rilevante e di critica tracciabilità, potrebbe assumere rilevanza per alcuni pregressi coinvolgimenti del prelato in talune vicende“". "Il collegamento con (omissis) - annota la procura – pare essere riconducibile a rapporti col Vaticano o a richiesta di informazioni su soggetti che hanno rivestito ruoli di rilievo nello Stato Pontificio". A tirare in ballo un possibile ruolo – o sospetti – sull’intelligence era stato Crosetto come possibili ispiratori di fughe di notizie sul suo conto (ieri poi ha detto: "Piena fiducia nei servizi, ma basta una sola mela marcia per fare danni"). Sospetti non confermati. "Per il tramite del sottosegretario ha informato questo ufficio di avere svolto accertamenti, escludendo il coinvolgimento degli organismi di intelligence interni", riporta Cantone nella richiesta.