LUIGI CAROPPO
Cronaca
Editoriale

E c’è già una squadra che ha vinto

I corridori in piazza della Signoria (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

I corridori in piazza della Signoria (Foto Giuseppe Cabras / New Press Photo)

Firenze, 30 giugno 2024 – Non c’era una camera libera o un appartamento disponibile in questo fine settimana a Firenze nel raggio di trenta chilometri. Lo scenario della presentazione delle squadre da Piazzale Michelangelo giovedì scorso è stato una cartolina d’autore senza confronti. Tanto era affascinante e unico. Nel mondo. La partenza di ieri dal centro storico verso il Viola Park e poi su nel Mugello, un itinerario entrato nella storia del ciclismo perché il Tour de France non era mai partito dall’Italia.

E quando lo ha fatto, la Grande Boucle ha deciso che questa era la capitale giusta per bellezza, storia e tradizione. Sì, l’operazione Tour è stata da applausi. Una ricaduta economica stimata, da analisti, operatori economici e amministratori pubblici in 54 milioni di dollari, con l’arrivo di 780mila persone per l’evento della partenza, vera e propria festa di popolo. In giallo e con tante bandiere di tutto il mondo a sventolare gioiose. L’investimento complessivo sancito alcuni mesi fa tra gli organizzatori del Tour, la Città Metropolitana di Firenze, la Regione Emilia Romagna e la Regione Piemonte, è stato di 6 milioni e mezzo di euro.

Per la gara in giallo ma anche per il dopo con i territori protagonisti per la promozione del ciclismo e della mobilità sostenibile. Tutto è stato reso possibile facendo squadra perché nessuno in Italia ce l’avrebbe fatta da solo. E questo, non facile, è già un traguardo raggiunto. "Siamo riusciti – aveva dichiarato Dario Nardella, sindaco di Firenze al momento della firma del protocollo e grande regista dell’operazione – a raggiungere questo traguardo perché abbiamo unito le forze, e grazie a questo abbiamo potuto sostenere anche l’impegno economico per portare il Tour in italia". Ci sarà un ritorno enorme per i territori: per ogni euro investiti ne torneranno 10 era stato promesso (turismo, infrastrutture, servizi, lavoro e riqualificazione della viabilità). È stato così. In nome di uomini grandi nella vita e nello sport come Gino Bartali, Gastone Nencini e Alfredo Martini. Con la speranza che l’evento possa far germogliare nei giovani l’amore per lo sport che è anche fatica, talento, coraggio e cuore.