Piombino (Livorno), 19 marzo 2023 – E’ arrivato il G Day. G come gas, G come Golar Tundra. Scortata dalla Marina Militare, la nave sta percorrendo il Mar Tirreno verso Piombino. Sono le unità navali e aeree dell’operazione “Mediterraneo Sicuro” ad affiancare il rigassificatore galleggiante dal canale di Suez fino a Piombino.
Ieri dall’elicottero si è calato un ufficiale a bordo della nave che ha consegnato al comandante un gagliardetto del Reggimento San Marco.
Stasera la nave di Snam, 293 metri di lunghezza per 40 di larghezza, costata 350 milioni di dollari, entrerà nel porto di Piombino dopo 19 giorni di navigazione. Un viaggio iniziato da Singapore, dove il rigassificatore galleggiante è stato sottoposto agli aggiornamenti tecnici nei cantieri navali Keppel.
L’ingresso in porto
Ad attenderla, all’imboccatura del porto, quattro rimorchiatori della storica azienda livornese Neri che guideranno il bastimento nella darsena nord del porto, dove la Golar Tundra resterà per tre anni per fornire all’Italia un contributo, definito fondamentale dal Governo, alla sicurezza energetica dell’Italia.
Cinque miliardi di metri cubi all’anno di metano arriveranno infatti da Piombino. «Con quello che abbiamo programmato, con i due rigassificatori di Piombino e Ravenna, colmeremo il gap che resta rispetto all’importazione di gas dalla Russia. Poi dal prossimo anno potremo a nostra volta essere sempre più esportatori di gas verso l’Europa centrale»: lo ha ribadito ieri il ministro delle imprese Adolfo Urso disegnando per l’Italia un futuro da hub del gas europeo.
La manovra di ingresso nel porto della Golar Tundra avverrà questa sera dopo le 22.30, come previsto dalle procedure di sicurezza disposte dall’autorizzazione al rigassificatore. Tutto si svolgerà, infatti, dopo la partenza dell’ultimo traghetto per l’Elba in modo che non ci sia nessuna possibile interferenza con il traffico passeggeri. In quel momento il porto sarà vuoto. Ci sarà inoltre un vasto spiegamento di forze dell’ordine sia a terra che in mare.
La città è blindata
Il dispositivo, che prevede il controllo dell’area, è stato messo a punto in una riunione coordinata dalla questura di Livorno. Intorno alle 19 di stasera il dispositivo dovrebbe raggiungere il suo apice di intensità, con l’impiego massiccio di forze dell’ordine tra polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza e guardia costiera, vigili del fuoco e polizia municipale. Interessata anche l’Autorità portuale.
Gli organi di polizia puntano l’attenzione non tanto sui gruppi di manifestanti e sui comitati che negli ultimi mesi hanno protestato pacificamente contro il progetto del rigassificatore, ma sul rischio di infiltrazioni di piccoli gruppi violenti che spesso hanno agito in contesti simili, come in occasione delle manifestazioni no Tav e delle iniziative più estreme degli anarchici.
Da parte loro, i rappresentanti dei comitati no gas di Piombino hanno invitato tutti i cittadini a non recarsi al porto e non compiere manifestazioni non organizzate che potrebbero ottenere l’effetto opposto a quello che si propongono i comitati stessi.
Il sindaco e la Snam
Intanto, mentre il sindaco di Piombino Francesco Ferrari sostiene che Snam non abbia ancora presentato tutti i documenti interenti alla sicurezza degli impianti, la società fa sapere che il «rapporto definitivo di sicurezza», cui fa riferimento nelle sue dichiarazioni lo stesso sindaco, è stato consegnato martedì 8 marzo. Il documento - fa sempre sapere Snam - risponde a 21 delle 29 prescrizioni ricevute in fase istruttoria dal Comitato tecnico regionale.
Le rimanenti 8 prescrizioni verranno chiuse al termine di alcune verifiche lato nave ancora in corso mentre altre riguardano certificati che saranno disponibili al termine dei lavori di installazione.
Il rigassificatore, infatti, non entrerà subito in funzione: serviranno ancora due mesi di lavori per completare gli allacci e tutti i sistemi di sicurezza in banchina. Golar Tundra "sarà operativa a partire da maggio come previsto”, ha spiegato l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, illustrando i conti del 2022 agli analisti finanziari.
Luca Filippi