
Corinna Della Noce ha aiutato la collega
Arezzo, 8 maggio 2019 - Sorelle siamesi, almeno sul lavoro. Così legate da un patto d’affetto e di amicizia che una sta lavorando (gratis) al posto dell’altra, vittima di un malore, per evitarle la chiusura della rivendita di giornali. Eh sì, un edicolante vende per definizione quei quotidiani e quelle riviste che ogni tanto raccontano storie edificanti di lavoratori pronti a regalare i loro giorni di ferie in favore di colleghi in difficoltà perchè stanno male o devono assistere qualcuno. Mai però Corinna Della Noce, quarantenne brillante, titolare dell’edicola di piazza Giotto, nel quartiere bene di Arezzo, avrebbe immaginato di diventare protagonista di una vicenda simile: lei che da quasi un mese apre tutti i giorni la vicina attività di una collega costretta in ospedale da una delicata malattia. Sostituita a sua volta dal figlio diciannovenne, che ha preso in mano le redini di una delle rivendite di giornali più grosse della città. Il tutto senza un centesimo di lucro, solo perchè fra persone che si vogliono bene si fa così.
Comincia tutto la domenica delle Palme, quando Laura S., titolare dell’edicola di Porta Trento Trieste accusa un brutto malore. La portano a Siena e di certo non può pensare ai giornali. I parenti chiamano Corinna, ma solo perchè li aiuti a fare i conti delle rese per chiudere la rivendita, almeno provvisoriamente. Lei invece si offre di tenere aperto, mettendosi dietro il bancone. «Con Laura - racconta Corinna - non c’è una frequentazione fuori dal lavoro, solo un ottimo rapporto di vicinato fra chi fa lo stesso mestiere. Quando ho saputo, ho guardato negli occhi mio figlio Edoardo e gli ho chiesto: te la senti di mandare avanti la nostra edicola se io mi sposto di là? Lui ci ha pensato un attimo e mi ha risposto di sì. Tutto in maniera semplice e spontanea». Da allora, ogni mattina Corinna apre la rivendita della collega ed Edoardo, fresco di diploma, la sua. «Per ora va tutto bene, anzi mio figlio ha scoperto un mestiere che gli piace». Il che non toglie che sia un tour de force, perchè saltano inevitabilmente i turni di riposo festivi. Una domenica Corinna apre in piazza Giotto (dando un po’ di respiro al figlio), quella successiva a Trento Trieste. Ma lei del lavoro non si è mai spaventata, è una donna forte, abituata ai colpi della vita. Per anni ha tenuto aperto la sua edicola principale senza prendersi un giorno di ferie, neppure d’agosto. Il rapporto con Laura e con altre edicolanti donne aretine si è cementato così, sulla passione per lo stesso lavoro. «Qualche tempo fa - racconta Corinna - sono finita io in ospedale, per operarmi a una mano. E lei è venuta da me a curarmi l’edicola, a occuparsi delle rese e dei conti. Ora mi è venuto naturale restituirle il piacere». Nella rivendita di Trento Trieste, insomma, continua tutto come prima. Quando tornerà Laura non dovrà ricominciare daccapo. Che chiedere di più a una collega, anzi ad un’amica?
Salvatore Mannino