Firenze, 3 gennaio 2016 - Il cielo si è rannuvolato, cade qualche goccia d’acqua e tutto è a posto. Verrebbe da dire "piove governo sano". Sarebbe bello ma invece non è così, perché il problema dell’inquinamento atmosferico non è stato risolto dal pannicello caldo propinato dall’esecutivo qualche giorno fa, come non era stato risolto dagli altri governi che lo avevano preceduto, come a ben vedere faticano a risolvere molti governi in giro per il mondo, se è vero che qualche settimana fa a Parigi la conferenza sul clima si è conclusa con un accordo al ribasso, che peraltro tutti o quasi sanno non sarà rispettato.
Il punto è che l’inquinamento atmosferico, che si parli di polveri sottili, di smog o di riscaldamento globale impone scelte radicali, che in certi casi sono scelte di vita. Che i governi faticano a prendere perché esistono tanti interessi immediati che vanno nella direzione opposta, e perché la maggior parte dei cittadini vorrebbe respirare aria più pulita ma non è disposta a rinunciare ai benefici che il progresso ha portato con sé insieme all’aria più sporca.
E’ la solita storia: tanti bei discorsi, ma quando si dice che per avere tassi di inquinamento minori occorre tenere il riscaldamento a 18/19 gradi come si faceva qualche anno fa, e magari infilarsi un maglione in più, ecco che in molti iniziano a storcere il naso. O la macchina: tutti predicano, ma in quanti sono disposti a privarsi del proprio mezzo per un certo periodo o per certe occasioni, e servirsi dei trasporti pubblici?
L’elenco dei provvedimenti predisposti dal governo in settimana è un elenco di buone intenzioni, e non si risolvono in questo modo le crisi epocali come è quella che stiamo attraversando in fatto di sviluppo ambientale, ma certo le scelte radicali che si impongono chiedono che tutti siano coscienti che l’attuale modello di comportamento, con tutte le comodità e le abitudini acquisite, non è compatibile con il futuro della vita in questo pianeta.
Non si tratta di tornare all’età della pietra, ma di iniziare a pensare che ogni atto ha una sua conseguenza fisica, una cambiale che prima o poi saremo chiamati a onorare. Ha detto bene papa Francesco: Dio perdona sempre, l’uomo qualche volta, la natura mai. Facciamo bene a invocare provvedimenti più severi, perché ne va della salute nostra e dei nostri figli, ma prepariamoci a stringere la cinghia in fatto di abitudini quotidiane. Lo smog non è solo quello degli altri.