Elettra Gullè
Cronaca

Elezioni Firenze, dibattito con La Nazione. Conti (UniFi): “Possibili sorprese dai quartieri popolari”

Prosegue il dibattito coi docenti fiorentini in vista del confronto elettorale organizzato dal nostro giornale

Un seggio elettorale e, nel riquadro, il professor Fulvio Conti dell'università di Firenze

Un seggio elettorale e, nel riquadro, il professor Fulvio Conti dell'università di Firenze

Firenze, 28 maggio 2024 - “Quando si parla di elezioni comunali, i cittadini guardano alla capacità di presentarsi bene, anche alla simpatia, ma soprattutto alla capacità da parte dei candidati di offrire risposte ai problemi reali. Le amministrative sono, tendenzialmente, più slegate all’appartenenza politica tradizionale. Ma, Firenze, da questo punto di vista finora ha fatto eccezione, come poche altre città italiane”. Con Fulvio Conti, docente di Storia contemporanea all’Ateneo fiorentino, analizziamo questa campagna elettorale, alla luce dell’avvicinarsi del dibattito tra tutti i candidati organizzato dal nostro giornale.

Impossibile qui un ribaltone come successo in passato a Pistoia e Livorno?

“Qui il legame con certe tradizioni politiche è più forte che altrove. A Firenze il voto a sinistra non è legato, come in passato a Livorno, alla forte presenza operaia. Nella nostra città l’appartenenza è molto più trasversale e interessa segmenti rilevanti delle classi medie e medie alte, che si sono identificate con questa cultura. Potremmo però avere sorprese dai quartieri più popolari. Negli ultimi tempi notiamo che là dove ci sono aree più segnate da marginalità e disagio tende a far più presa il messaggio della destra, con le sue parole d’ordine incentrate su sicurezza, ordine e tutela contro gli eccessi dell’immigrazione. Ma in questo caso potrebbe esser fondamentale la ‘tenuta’ nei confronti della Firenze storicamente rossa offerta dai tradizionali presidi della sinistra, quali il reticolo associativo, il volontariato e le case del popolo”.

Comunque vada, il prossimo sindaco rappresenterà una novità…

“Sì, perchè o avremo la prima donna a Palazzo Vecchio oppure, per la prima volta, la destra. Sarebbe una novità clamorosa per l’Italia intera. Posso dire che mi sembra di percepire una maggiore consapevolezza di una possibile contendibilità dell’amministrazione. Schmidt rispetto ad altri candidati espressi dalla destra è più credibile. E lo scenario nazionale pesa non poco. Forza Italia ha dimostrato poi una capacità di resilienza superiore alle aspettative. E potrebbe intercettare i voti di centro, contendendo spazi ad esempio alla Saccardi. Bene fa La Nazione a riunire tutti i candidati. Sarà un momento di confronto utile. Qualcuno potrà venire a conoscenza anche di nomi semi-sconosciuti ai più”.