LUIGI CAROPPO
Cronaca

Elezioni regionali, Toscana 2020: le rose dei papabili

Più nomi nel centrodestra. E tra i dem è testa a testa

Simona Bonafè

Simona Bonafè

Firenze, 13 luglio 2019 - C’è un unico aspetto che accomuna centrodestra e centrosinistra nella corsa per la poltrona di governatore nelle elezioni regionali del 2020: fare presto e bene. Poi gli schieramenti hanno problemi e scenari propri. Partiamo dalla maggioranza attuale, il centrosinistra a trazione Pd.

Quattro o più i nodi: Enrico Rossi, attuale governatore, neo (ri) iscritto Pd, di fatto separato in casa dem ma con un peso personale notevole; aprirsi o meno al civismo: a quali personaggi e a quali realtà?; dare forza all’unità del partito che ha portato alla vittoria alle recenti amministrative conciliando la forza degli zingarettiani con la rappresentatività, sempre marcata, dei renziani; capire cosa si vuol fare con le primarie: sì o no? Ieri, nell’intervista al nostro giornale anche l’ex ministro Maria Elena Boschi ha detto che «o si trova un candidato unitario o ci si misura con le primarie». E pare sia questa la strada intrapesa. Unitarietà? Confermarla sarebbe un valore aggiunto perché le divisioni hanno portato solo a sonore sconfitte. I nomi? In calo quelli di Stefania Saccardi e Vincenzo Ceccarelli come quello di Federico Gelli mentre in pole restano Eugenio Giani, che sta battendo palmo a palmo la regione anche nelle serata afose tra manifestazioni e feste dell’unità, e la segretaria Pd regionale ed eurodeputata Simona Bonafè.

Nel centrodestra è vero che bisogna tornare a bilanciare le forze, non solo con i numeri, e intanto la rosa dei papabili si allarga. Forza Italia, di più, ma anche Fratelli d’Italia, non vogliono essere spettatori dell’egemonia, anche nelle scelte dei candidati, della Lega. Tutti ripetono, quasi all’unisono: prima il programma, prima il dialogo poi i nomi. Che già circolano, però.

Tra i non politici, oltre all’imprenditrice Antonella Mansi, torna in auge la professoressa Ginevra Cerrina Feroni, docente di diritto costituzionale all’università di Firenze. Vicina alla Lega, ma non dispiace a Forza Italia che preferirebbe comunque un personaggio più dentro la politica e più conosciuto.

E allora c’è il senatore Massimo Mallegni, grande esperienza di amministratore, simbolo della costa versiliese e non solo, ma anche il deputato Maurizio Carrara di Pistoia, membro di una famiglia di imprenditori di primo piano in Toscana.

E c’è movimento anche tra i Fratelli d’Italia: il deputato Giovanni Donzelli, il «fustigatore» della sinistra, ma anche perchè no, il senatore fiorentino Achille Totaro oppure il sindaco di Abetone-Cutigliano Diego Petrucci.

E nella Lega? Susanna Ceccardi resta la leonessa del Carroccio con il suo tris di incarichi: braccio destro di Salvini, eurodeputata e assessore di Cascina. Sarebbe lei la naturale sfidante del centrosinistra. Ma sarà così? Oppure la Lega metterà sul tavolo un altro nome tipo quello di Manuel Vescovi, senatore ed ex consigliere regionale toscano?