
Alcol (foto di repertorio)
Firenze, 14 novembre 2021 - I superalcolici come compagni di gioco e divertimento di molti, troppi adolescenti per i quali è "normale" bere bevande alcoliche. Ma attenzione: non è o non è solo l’effetto di una crisi generazionale da pandemia di cui si parla in più consessi: il covid con le sue limitazioni, con le sue restrizioni ’a bassa intensità’ ha semmai acuito la piaga. Il fenomeno è dato in netta ripresa dalla fine del lock down. In realtà le statistiche sono preoccupanti almeno dal 2018. Ma i numeri erano da brivido già fin dal 2016 (Rapporto Espad Italia). E non consideriamo i molti neo maggiorenni delle università americane, in seguito trattenuti negli Usa dalla pandemia...
Venerdì dopo la mezzanotte è successo a una 14enne, in piazza Pitti a Firenze. Intossicata dall’alcol, è svenuta. Trasportata al pronto soccorso dell’ospedale "Santa Maria Nuova", cuore della città, e per questo trasformato nei fine settimana in prima linea del fronte , è stata dimessa dopo alcune ore. Ha raccontato la ragazzina ai poliziotti: "Io e i miei amici abbiamo comprato le bevande alcoliche in un supermercato del centro, poi siano andati a bere fuori, strade e piazze..". Una lunga teoria di casi: a metà settembre il culmine, 5 in poche ore. Tre 15enni all’ospedale dopo aver bevuto alcolici comprati in un minimarket; un 17enne soccorso dopo aver tracannato alcol in un locale di via San Biagio a Petriolo; a metà settembre (il 12); un 14enne in coma etilico dopo una festa in un parco o in una casa vicina. Il questore aveva deciso di sospendere in via temporanea la licenza delle attività coinvolte nella vendita.
La legge 14 -20 febbraio 2017 stabilisce il divieto di vendita e di somministrazione di alcolici ai minori di 18 anni. In particolare è reato (art.689) somministrarle a minori di 16anni. I locali nei quali vengono venduti alcolici – come i super – espongono in genere il cartello di divieto. Quando un ragazzo ordina da bere o compra alcol al super c’è da chiedere la carta di identità. Controlli amministrativi, sanzioni, denunce penali sono imporanti. Ma non meno è importante lavorare sui danni da spirito di emulazione per essere ‘accettati dal branco’ pena la esclusione e la messa all’indice. In tempi di social invasivi poi. E poi su personalità, carattere, autodeterminazione. E’ salvifico un no deciso ad ’amici’ veri e presunti che pressano per ’piegarti’ alla loro volontà e alla ‘logica del ‘gregge’.
giovanni spano