Caos pronto soccorso, ambulanze in coda. Le cause della crisi

Nelle strutture dell’emergenza a Pisa e sulla costa, il numero di pazienti lievita nel weekend e nei periodi delle vacanze. I pazienti restano 12 ore in barella aspettando il ricovero

Caos al pronto soccorso di Cisanello (foto di Enrico Mattia Del Punta)

Caos al pronto soccorso di Cisanello (foto di Enrico Mattia Del Punta)

Pisa, 25 luglio 2024 - Circa 40 pazienti ammassati nei corridoi del pronto soccorso, "parcheggiati" sulle barelle in attesa anche per 12 ore di un ricovero. E non è neppure una novità così straordinaria. Quanto accaduto lunedì all’ospedale Cisanello di Pisa capita piuttosto ciclicamente ed è il frutto di un iperafflusso di pazienti per un ospedale di area vasta soprattutto in alcuni periodi dell’anno. E quello delle vacanze estive è certamente uno di questi.

E lo afferma anche l’Azienda ospedaliero universitaria pisana (Aoup) spiegando che i disagi sono dovuti a "una situazione di iperafflusso dovuta all’arrivo di oltre un centinaio di pazienti nell’arco della mattinata, sommati al carico di pazienti affluiti nel fine settimana e alla presenza anche di alcuni accessi per Covid che hanno determinato una situazione di congestione con conseguente aumento delle attese: come spesso accade di lunedì, quando il pronto soccorso si trova a smaltire una coda di accessi nel weekend, sono state messe in campo tutte le azioni possibili previste per velocizzare i tempi di dimissione nelle degenze di area medica" assicurando che già nel pomeriggio della stessa giornata era sensibilmente migliorata fino a "tornare alla normalità".

Rassicurazioni che, in realtà, rischiano di cozzare con alcuni video girati all’interno e postati dagli utenti sui social e che mostrano l’ingresso dell’ospedale in serata e con almeno nove ambulanze in attesa. D’altra parte afferiscono all’ospedale pisano non solo le urgenze cittadine, ma anche quelle dislocate dal 118 in provincia e nell’area vasta della Toscana nord ovest. Numeri che, nel periodo delle vacanze, aumentano, quindi, anche in conseguenza della crescita esponenziale delle presenze sul territorio e legate ai soggiorni turistici con la medicina territoriale che non è in grado di soddisfare completamente la domanda di salute.

gab. mas.