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Inquinamento da Pm10, la maglia nera è Lucca. Legambiente “Scelte coraggiose ora”

Secondo il report “Mal’Aria di città” 2024 pubblicato dall’associazione ambientalistica la situazione dell’inquinamento atmosferico nei capoluoghi italiani continua a peggiorare. Tra le peggiori anche Firenze e Prato

Secondo il report di Legambiente 25 città italiane su 98 hanno superato i limiti di inquinamento atmosferico (foto Ansa)

Secondo il report di Legambiente 25 città italiane su 98 hanno superato i limiti di inquinamento atmosferico (foto Ansa)

Firenze, 4 febbraio 2025 – In occasione dell’avvio della campagna itinerante Città2030, come cambia la mobilità, previsto per oggi, Legambiente ha diffuso i dati di bilancio 2024 di “Mal’Aria di città” sull’inquinamento atmosferico nei capoluoghi di provincia.

Secondo quanto emerge dal report la situazione dello smog nelle città italiane continua a peggiorare. Dalla rilevazione condotta, 50 centraline in 25 città su 98 hanno superato i limiti giornalieri di polveri sottili Pm10. Nel 2023 erano 18 i centri urbani coinvolti. Al primo posto per inquinamento si conferma Frosinone che insieme con Milano sono maglie nere con rispettivamente 70 e 68 giorni di sforamenti, seguite da Verona con 66 e Vicenza con 64.

Rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030 la situazione è ancora più critica: sarebbero fuorilegge il 71% delle città per il Pm10 e il 45% per il biossido di azoto (No2). “Il 2030 è alle porte – osserva Legambiente –, servono scelte coraggiose ora. È fondamentale investire nella mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico e rendendo le città più vivibili, con spazi pedonali e ciclabili. Urgente anche intervenire su riscaldamento domestico e agricoltura, riducendo l'impatto degli allevamenti intensivi e integrando le politiche su clima, energia e qualità dell'aria”. L’associazione ambientalistica sottolinea che “le città italiane sono drammaticamente impreparate: l’aria resta irrespirabile e i livelli di inquinamento attuali sono ancora troppo distanti dai parametri che entreranno in vigore nel 2030”.

I dati in Toscana e Umbria

Di seguito i dati regionali relativi alla concentrazione media annuale nel 2024 di polveri sottili (Pm10) e di biossido di azoto (No2) nelle città capoluogo di provincia. La media annuale è stata calcolata a partire dalle medie annuali delle singole centraline di monitoraggio ufficiale delle Arpa classificate come urbane. La “riduzione delle concentrazioni necessaria”, segnalata in percentuale tra parentesi, indica, per ciascun parametro, di quanto dovrà diminuire la concentrazione attuale per raggiungere i valori normativi che entreranno in vigore a partire dal 2030. 

L’unità di misura con la quale vengono espresse le concentrazioni di NO2 e Pm10 è microgrammi per metro cubo di aria (µg/mc).

In Toscana la concentrazione di Pm10 più elevata si riscontra a Lucca, con una media annuale di 26 µg/mc (-22%); seguono, in ordine decrescente, Firenze con 24 (-18%), Prato con 23 (-11%), Arezzo e Pisa con 22 (rispettivamente -9% e -11%), Carrara, Grosseto, Massa e Pistoia con 21 (-5%), Livorno e Siena con 19 (risultano a norma). In relazione alla concentrazione di No2, invece, Firenze ha la media annuale più alta, con 27,3 µg/mc (-27%), posizionandosi al 14esimo posto nella classifica delle 23 città capoluogo di provincia con la concentrazione media annuale di No2 più alta in Italia. Seguono Siena con 26 (-23%), Grosseto con 22 (-9%), Prato con 20, Arezzo e Livorno con 19, Lucca e Pisa con 18, Pistoia con 16, Carrara e Massa con 12. 

In Umbria, Terni ha una concentrazione media annuale di 27,7 µg/mc di Pm10 (-28%), collocandosi all’ultimo posto tra le 19 città capoluogo di provincia con la concentrazione media annuale di Pm10 più alta in Italia; la concentrazione di No2 è invece di 17. A Perugia è di 21 la concentrazione di Pm10 (-3%) e di 17 quella di No2.

Le cose possono cambiare?

“Per uscire dall’emergenza smog – evidenzia Legambiente – occorre intraprendere azioni e politiche mirate e strutturali, volte a ridurre le emissioni da tutti i settori che sono corresponsabili dell’inquinamento atmosferico, coinvolgendo e responsabilizzando decisori politici e cittadini verso un cambio di paradigma ormai non più rinviabile”.

Da quanto si legge nel comunicato stampa dell’associazione ambientalistica le priorità sono:

  • Ripensare la mobilità urbana, mettendo le persone al centro: potenziare il trasporto pubblico che deve essere convertito con soli mezzi elettrici entro il 2030; avviare uno stop progressivo e incisivo ai veicoli più inquinanti nei centri urbani, creando una rete diffusa di aree pedonali e percorsi ciclopedonali.
  • Accelerare la riconversione degli impianti di riscaldamento, mappando quelli esistenti e programmando l’abbandono progressivo delle caldaie a gasolio, carbone e metano in favore di sistemi come le pompe di calore a gas refrigeranti naturali.
  • Intervenire sul settore agrozootecnico, specialmente nel bacino padano dove le condizioni geografiche e meteorologiche favoriscono l’accumulo di inquinanti, riducendo gli allevamenti intensivi e le conseguenti emissioni di metano e ammoniaca attraverso l’implementazione di buone pratiche come la copertura delle vasche e il controllo degli spandimenti.
  • Integrare le politiche su clima, energia e qualità dell’aria, considerando anche il ruolo del metano nella formazione dell’ozono troposferico.

La campagna Città30

Oggi, 4 febbraio, prende il via la nuova edizione della campagna itinerante di Legambiente, Città2030, come cambia la mobilità, che, fino al 18 marzo, attraverserà le città italiane per capire quanto manca alle aree urbane per avere un sistema di trasporto sostenibile, efficiente, accessibile e che renda le strade più sicure, a partire dagli utenti più deboli come i pedoni e i ciclisti. Il programma prevede incontri con amministrazioni locali, esperti e cittadini per discutere le sfide della mobilità da vincere entro il 2030, anno in cui entrerà in vigore la nuova la nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria (AAQD).

Il tour 2025 parte oggi a Milano, dove tornerà il 14 febbraio. Gli appuntamenti in Toscana riguardano Firenze il 13 e 14 febbraio Prato il 14 febbraio; in Umbria la campagna farà tappa solo a Perugia, il 28 febbraio, il 1 e il 2 marzo.