
Vigili del fuoco
Firenze, 1 aprile 2025 - La carenza di personale tra i vigili del fuoco toscani ha raggiunto livelli critici, con oltre 300 unità mancanti solo per il ruolo operativo. A lanciare l'allarme è la Fp Cgil, che denuncia una situazione ormai insostenibile, aggravata dall'imminente stagione estiva, periodo in cui il numero di interventi aumenta sensibilmente.
La conferma ufficiale arriva da un documento trasmesso dalla direzione generale per le risorse umane alle organizzazioni sindacali. Il quadro emerso è allarmante: a livello nazionale, il corpo nazionale dei vigili del fuoco registra una carenza superiore alle 3.000 unità per il solo ruolo dei vigili operativi, senza contare le altre qualifiche e il personale amministrativo, che soffre di percentuali di carenza ancora più elevate.
In Toscana, il comando di Firenze è quello più colpito, con una carenza di 73 unità, pari a oltre il 20% del personale previsto. Questa situazione potrebbe portare alla chiusura di alcune sedi sul territorio, con un inevitabile allungamento dei tempi di intervento. Anche il comando di Siena registra una carenza elevata, pari al 19%, mentre in città come Pisa e Livorno le difficoltà riguardano in particolare le figure qualificate, tra cui gli autisti dei mezzi di soccorso.
Le ripercussioni sono gravi: per garantire la copertura minima del servizio, il personale è costretto a turni straordinari continui, possibili solo finché saranno disponibili risorse economiche sufficienti. Ma con l'arrivo dell'estate e il conseguente aumento delle emergenze, i problemi rischiano di aggravarsi ulteriormente. Una delle criticità più serie è la carenza di autisti per i mezzi di soccorso, che in molti casi rischiano di restare fermi o di dover essere inviati da sedi più lontane. Ma in questo modo i tempi di intervento inevitabilmente si allungano.
"Nessuno si tira indietro quando si tratta di soccorrere chi ha bisogno, ma non è più accettabile mettere a rischio la salute e la vita dei vigili del fuoco", denuncia la Fp Cgil, che si rivolge direttamente al governo: "Chiediamo meno pacche sulle spalle e più concrete possibilità di lavorare in modo dignitoso, anche dal punto di vista economico".