CATERINA CECCUTI
Cronaca

End Polio Now: il Rotary celebra la giornata mondiale della Polio

L’evento, organizzato dal Rotary Club Scandicci con la partecipazione di altri sei Club del nostro territorio, ha vantato tra i relatori Giuseppe Remuzzi, Stefano Luisi, Giuseppe Indolfi e Antonio Cambi. Circa 7500 euro raccolti a favore del progetto internazionale firmato Rotary per l’eradicazione della Polio dal pianeta

Un'immagine dei relatori e dei presidenti dei Club promotori

Un'immagine dei relatori e dei presidenti dei Club promotori

Firenze, 25 ottobre 2024 – È stato un incontro carico di emozioni e fortemente partecipato quello promosso ieri sera dal Rotary Club Scandicci, in collaborazione con i Rotary Club Mugello, Fiesole, Firenze Certosa, Firenze Sesto Michelangelo, Bisenzio Le Signe e Santa Croce sull’Arno – Comprensorio del Cuoio: al centro le celebrazioni per la Giornata Mondiale della Polio, con ospiti eccezionali come il professor Giuseppe Remuzzi, il dottor Stefano Luisi, il professor Giuseppe Indolfi e il dottor Antonio Cambi. Non soltanto un’occasione preziosa per fare il punto sullo stato di avanzamento dell’ormai ben noto progetto rotariano internazionale “End Polio Now”, ma anche per ricostruire la storia di una malattia che ha minacciato – in certi casi stravolto – intere generazioni di un passato relativamente recente e che, proprio grazie al costante impegno di tanti, oggi non rappresenta più un’emergenza sanitaria.

A fare gli onori di casa la presidente del Rotary Scandicci Laura Roberta Confalonieri. Per cominciare alcuni numeri da capogiro, presentati dal professor Lorenzo Mirabile, che ha introdotto i relatori e presentato la serata: “Grazie al programma Polio Plus in oltre 36 anni di attività il Rotary ha raccolto 2,1 miliardi di dollari e vaccinato 2,5 miliardi di bambini. Parliamo di circa 50 milioni l’anno, triplicati dalla Fondazione Bill&Melinda Gates. Sono stati inoltre messi a disposizione 500 milioni di dollari per contribuire alla campagna vaccinale antipolio nelle sedi di conflitto. Traguardi grandissimi, che hanno permesso di sfiorare il sogno dell’eradicazione della poliomielite dal pianeta. Ma purtroppo non possiamo e non dobbiamo mai abbassare la guardia, perché il rischio della recrudescenza è dietro l’angolo, come purtroppo è accaduto a Khan Younis e Deiral-Balah.”

Il primo intervento è stato quello del Professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano: “Prima della vaccinazione di massa, l’unico trattamento disponibile per i malati di polio era il polmone d’acciaio, che “respirava” al posto dei pazienti e dal quale rimanevano liberi solo il capo ed il collo della persona. Nonostante fosse chiamata paralisi infantile, la polio poteva colpire a tutte le età: la contaminazione iniziava dall’intestino – in certi casi fermandosi lì senza provocare paralisi -, ma se avanzava raggiungendo il circolo sanguigno poteva infettare anche il midollo, provocando la paralisi. Essendo una malattia a trasmissione oro fecale, può essere contratta bevendo acqua o mangiando cibi contaminati. Nel 1894, in Vermont, esplose la prima epidemia, ma la peggiore fu quella del 1916, a New York – il Professore mostra alcune immagini sul proiettore, con un reparto di ospedale colmo di pazienti chiusi dentro ai polmoni d’acciaio -. Oggi non si ha più la minima idea di cosa abbia significato la poliomielite a quei tempi.” Il professor Remuzzi ha condotto poi un’attenta ricostruzione degli accadimenti che hanno infine portato alla nascita dei primi vaccini efficaci, di cui riporto alcuni passaggi: “Il primo tentativo di vaccino risale al 1931 e fu ad opera di Maurice Brodie e William H. Park, del New York City Health Department, che però si tradusse in tragedia.

Fu Jonas Edward Salk, virologo, batteriologo e ricercatore statunitense, ad ideare il primo vaccino antipoliomielite. Da giovane decise di essere medico e dedicare la propria vita alla ricerca scientifica. Mise a punto un test in provetta col siero dei bambini vaccinati mischiato al virus. La sua collaboratrice Elsie N. Ward, una mattina, fece la tanto attesa scoperta della provetta che validava l’efficacia del vaccino. Quando nel 1955 cominciarono le vaccinazioni dei bambini, i genitori poterono tirare un sospiro di sollievo: finalmente i loro figli potevano tornare a giocare al parco insieme. Ma poi emersero i primi casi di polio associati al vaccino. Il laboratorio Cutter della California, infatti, non aveva seguito a dovere il rigido protocollo indicato da Salk.

Jilary Koprowski – continua Remuzzi – fu invece il primo a pensare il vaccino somministrato per bocca, senza il quale sarebbe stato molto difficile debellare la malattia in molte parti del mondo. Il suo lavoro, concentrato sul dimostrare che un vaccino vivo poteva essere sicuro ed efficace, aprì la strada al vaccino ideato in seguito da Sabin, ossia quello che noi tutti conosciamo, che viene appunto somministrato oralmente. Il periodo storico che stiamo attraversando attualmente vede purtroppo il ritorno di alcune recrudescenze: a New York, per esempio, è comparso un caso dopo 10 anni. Quando il virus viene riscontrato nelle acque superficiali di una città, è possibile che si sia già diffuso, anche perché non tutti gli infetti sono sintomatici, e per un caso di polio con paralisi ce ne sono decine senza sintomi che possono trasmettere la malattia. Anche in Pakistan, dopo 16 anni, è tornata la Polio, ecco perché è essenziale non abbassare mai la guardia.” L’intervento del Professor Remuzzi si è concluso con la bellissima frase di Sabin, che scelse di non brevettare il vaccino, regalando una speranza ai bambini di tutto il mondo: “I nazisti hanno ucciso le mie due splendide nipotine, io col vaccino ho salvato i bambini in tutto il mondo...non vi pare una bellissima vendetta?"

Tra gli interventi della serata la toccante testimonianza del dottor Antonio Cambi: “Dell'insidia della polio mi sono reso conto avendo in famiglia il fratello maggiore del babbo, Primo. Colpito ai muscoli dorsali al termine del primo anno di vita, si intuì che non riusciva ad assumere la stazione eretta e cominciare a camminare. Per aiutarlo a sostenersi ha subito le peggiori torture dell'Ortopedia dell'epoca, basata su corpetti rigidi che gli confezionavano a distanza.

La poliomielite era ubiquitaria, i sistemi di potabilizzazione erano evidentemente difettosi, se anche chi poteva avere migliori condizioni igieniche in funzione dello stato sociale, era ugualmente colpito.”

Alla serata erano presenti tutti i presidenti dei Club aderenti all’iniziativa – Laura Roberta Confalonieri, Giorgio Gamisel, Manila Peccantini, Ania Balducci, Luca Barretta, Antonio Cambi, Stefano Giannotti, oltre alle autorità rotariane Michele Taccetti, segretario del Governatore, Daniele Guetta, assistente del Governatore area Medicea 2 (che ha portato i saluti del Governatore del Distretto Rotary 2071Pietro Belli), Bruno Parca, presidente sottocommissione Polio Plus, Chiara Pagni in sostituzione del presidente raccolta fondi della Rotary Fondation, il presidente dell’Interact Francesco Gattai, Marco Staderini, presidente del Rotaract Fiesole, Luca Schifano, vice presidente del Rotaract Firenze Sud, Arrigo Rispoli PDG Rotary Fiesole, Giacomo Aiazzi, presidente sottocommissione Sovvenzioni RF.

La presidente Confalonieri, prima di dara avvio al sorteggio dei premi della lotteria a scopo solidale a favore del progetto “Polio Plus”, ha ringraziato tutti i soci che hanno donato i premi: Fabrizio Verniani, titolare azienda Borse RC Scandicci, Zero lab azienda Borse, Copyworld, Bis bag, Maria Sole scarpe, Staccioli ceramiche, Fani gioielli, Giulio Cappetti, Laura Becheri, la famiglia Rorandelli e la famiglia Iacarelli. Grazie alla generosità dei presenti la lotteria ha permesso una raccolta fondi di circa 7500 euro.