MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

15 giugno 1987, l’Erasmus compie 36 anni. Tutto nacque per merito di una donna

Il programma che ha cambiato la vita a milioni di ragazzi lo si deve alla tenace iniziativa di Sofia Corradi, ribattezzata 'mamma Erasmus', sapete perché?

Studenti (foto Ansa)

Firenze, 15 giugno 2023 - Il programma Erasmus compie oggi 36 anni. In questi anni ha offerto opportunità che hanno cambiato la vita a milioni di ragazzi, che hanno potuto varcare le frontiere per imparare, lavorare o formarsi all'estero. Dal 2014 ha cambiato nome in Erasmus+ per sottolineare l'ampliamento del programma a tutti i settori dell'istruzione e dello sport. Era il 15 giugno 1987 quando l'Unione Europea lanciò il programma di mobilità studentesca che permetteva agli studenti universitari di ricevere un finanziamento per andare a studiare in un altro Paese europeo per un periodo massimo di un anno. Questo programma ha formato nel corso degli anni generazioni di giovani più dinamici, con una spiccata attitudine europea e più pronti a trasferirsi all'estero per cogliere le occasioni di lavoro. L'idea la ebbe nel 1969 Sofia Corradi, una pedagogista (oggi ribattezzata 'mamma Erasmus') che la propose alla Conferenza dei rettori delle università italiane. L'idea piacque, ma si dovette aspettare il 1986, quando il presidente francese Francois Mitterrand appoggiò la nascita di Erasmus, il cui nome deriva dall'umanista olandese Erasmo da Rotterdam che viaggiò per diversi anni in Europa. Ma come venne l’idea a mamma Erasmus? “Mi mancavano tre esami e la tesi per laurearmi in legge e decisi di fare un anno di studio presso la Graduate School of Law della Columbia University – ricorda Sofia Corradi -. Tornata in Italia chiesi che i miei studi di diritto fossero riconosciuti come equipollenti ai tre esami, ma la mia richiesta venne rifiutata”. Questa esperienza personale la portò a riflettere sulla positività del periodo di studio svolto all'estero e a maturare la convinzione che tale opportunità dovesse essere estesa alla generalità degli studenti: fino a quel momento infatti solo i figli dei ricchi potevano permettersi di studiare all'estero. È nel 1969 che Sofia Corradi cominciò a far presente la questione ai membri della Conferenza dei Rettori italiani, suggerendo di "far sì che gli studenti italiani possano, dei quattro anni di università, frequentarne per esempio tre in un'università italiana e uno in un'università straniera". All’epoca la mobilità internazionale degli studenti universitari poteva essere riconosciuta "se lo studente è residente all'estero perché ha la famiglia lì", ma "non se all'estero è andato per studiare". "Mi hanno fatto una resistenza che ha dell'incredibile - ricorda Corradi - i burocrati temevano che gli studenti, studiando in altri Paesi, avrebbero potuto fare un confronto con i nostri atenei. Ma io non ho mollato, per anni ho distribuito promemoria a tutti, docenti, professori, rettori, e alcuni giornalisti hanno subito capito bene la posta in gioco della mia battaglia". Nasce oggi Alberto Sordi nato il 15 giugno del 1920 a Roma. Oltre 60 anni di carriera, più di 160 film all'attivo, prolifico doppiatore, regista di 19 pellicole e plurivincitore di importanti premi anche internazionali. Definito dal regista Ettore Scola “l'uomo che non ci ha mai permesso di essere tristi”, Sordi non fu solo il grane comico della commedia all'italiana protagonista di film intramontabili come 'Il Marchese del Grillo' e 'Un americano a Roma', ma anche attore drammatico di notevole intensità in pellicole come 'Una vita difficile' o 'Un borghese piccolo piccolo". In verità sapeva fare tutto (lo confermano le doti da entertainer televisivo e le prove da ballerino), teneva alla sua vita privata (unico amore confessato quello in gioventù per Andreina Pagnani), e si fidava solo della sua famiglia (un fratello manager, due sorelle ancelle e custodi della sua bella villa sulla via Appia). Ad una domanda sulla sua vita privata rispose: “Non mi sono mai sposato perché non mi piace avere della gente estranea in casa”.