Elettra Gullè
Cronaca

Calenzano, “Vincenzo Martinelli prima dell’esplosione ha fatto un balzo indietro, accorgendosi di qualcosa”

Parla il collega di una delle vittime del gravissimo incidente accaduto al deposito Eni. Enzo Celentano, anche lui autista di autobotti, racconta quei momenti, riferiti da un altro camionista, dimesso dall’ospedale dopo le ferite riportate nello scoppio

Calenzano (Firenze), 10 dicembre 2024 – Ha lo sguardo velato di dolore uno dei colleghi di Vincenzo Martinelli, il primo morto accertato nella tragica esplosione al deposito Eni di Calenzano. Con voce spezzata e occhi lucidi, racconta quegli attimi fatali.

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Il ricordo di Vincenzo Martinelli

“Vincenzo deve essersi accorto di qualcosa. Ha fatto un balzo all’indietro, come quando siamo di fronte ad una cosa che ci spaventa. Me lo ha raccontato un altro collega che era accanto a lui e che è stato da poco dimesso dall’ospedale. Il tempo di quel balzo indietro e tutto è esploso”. Per lui, nessuna possibilità di scampo, purtroppo.

Il collega, che lavora nella stessa azienda della vittima, prosegue il suo doloroso racconto: “Ho ricevuto una telefonata dalla figlia di Vincenzo, ieri. Ma io già sapevo. Ho dei figli anche io, della stessa età, e ho dovuto nascondere una verità che conoscevo già. Come si può dire a una ragazza di 19 anni che suo padre non c’è più?”.

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Una giornata come tante, fino alla tragedia

Un dolore straziante e una realtà impossibile da accettare. Vincenzo era entrato nel deposito alle 10,15, appena cinque minuti prima che tutto saltasse in aria.

“Mi aveva chiamato alle 8 del mattino e mi aveva raccontato quella che sarebbe dovuta essere la sua giornata – prosegue il collega -. Abbiamo tanti obblighi di orario da rispettare. Il risultato è che siamo costretti a correre. Un ricordo di Vincenzo? Non ho mai conosciuto persone migliori di lui”.

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L'importanza della sicurezza sul lavoro

E ancora: “Certo che noi lavoriamo in sicurezza. Se non rispettiamo le procedure, non possiamo neanche caricare i mezzi. Riguardo a quel che è accaduto ieri le risposte ce le daranno i periti. Noi lavoratori siamo sempre scrupolosi e attenti. Non potrebbe essere altrimenti. Le indagini ci diranno se l’innesco è partito dall’autobotte o dalla pensilina di carico”.