REDAZIONE CRONACA

Diretta esplosione Calenzano, cinque morti e due feriti gravi in ospedale. Indagini per omicidio colposo plurimo

Prosegue il lavoro di bonifica all’interno dell’impianto. Eni: “Prematuro ipotizzare le cause dell’incidente”. I rilievi Arpat: concentrazioni “trascurabili” nell’aria, interventi sui corsi d’acqua. Carburante a rischio distribuzione nell’area fiorentina

Firenze, 10 dicembre 2024 – Proseguono le indagini nell’ambito dell’esplosione di Calenzano: nel deposito di idrocarburi dell'Eni, durante le fasi di caricamento delle autocisterne, nella mattina di lunedì, un tremendo boato ha squarciato l’aria. Una palla di fuoco ha provocato la deflagrazione che ha investito le strutture del deposito stesso e poi, con l’onda d’urto, ha danneggiato edifici nel raggio di molte centinaia di metri. Sono cinque i morti accertati e 26 i feriti in totale, di cui tre ancora ricoverati in ospedale. Tra questi ci sono non solo di lavoratori del sito, ma anche persone che si trovavano nel raggio della deflagrazione e che sono stati colpiti da vetri e detriti. Segui la diretta.

21:55
Veglia di preghiera per le vittime

L'arcivescovo di Firenze, monsignor Gherardo Gambelli, presiederà l'11 dicembre alle 21 una veglia di preghiera nella basilica di Santissima Annunziata con la recita del rosario in suffragio delle vittime dell'esplosione avvenuta nel deposito Eni di Calenzano (Firenze). Gambelli, si legge in una nota, ha raccolto l'invito del cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Cet, che ha esortato tutte le parrocchie e le comunità della diocesi a unirsi in un momento di preghiera domani nella giornata di lutto regionale.

18:12
Risarcimento danni

Aziende e privati cittadini che hanno subito danni materiali a causa dell’esplosione al deposito Eni di Calenzano potranno richiedere il risarcimento. Leggi l'articolo

17:34
Preoccupano le condizioni dei due feriti gravi

Un quadro clinico molto preoccupante che verrà monitorato quotidianamente dai medici. Sarà comunque necessario attendere i prossimi giorni per avere informazioni più certe sullo stato di salute dei due operai ricoverati in prognosi riservata nella terapia intensiva del centro ustioni dell'ospedale di Pisa, dove si trovano da ieri sedati e intubati per aiutare la respirazione. Le condizioni dei due feriti del disastro di Calenzano sono molto gravi e i medici mantengono la prognosi riservata. Dei feriti portati ieri in ospedale dai mezzi del 118, oltre ai due portati a Cisanello, resta ancora in ospedale l'uomo ricoverato in terapia subintensiva a Careggi, Tutti altri sono stati dimessi.   A Cisanello, fuori dal reparto, capannelli di amici e colleghi di Emiliano Braccini, il ferito di 51 anni di Collesalvetti (Livorno), che arrivano per darsi vicendevolmente conforto e affidare le loro speranza ai colloqui con i sanitari. Dalla Basilicata sono arrivati anche i familiari del secondo ferito, che la struttura ha accolto in un'area più riservata.

17:01
Carburante a rischio nell'area fiorentina

L’esplosione che ha colpito il deposito Eni di Calenzano rischia di avere ripercussioni sulla distribuzione di carburante nell’area fiorentina. Anche se il disagio non dovrebbe durare a lungo, le prime conseguenze si stanno già manifestando. Leggi qui l'articolo

16:49
La procura nomina i periti della strage di Capaci

Sono l'esplosivista Roberto Vassale e il chimico esplosivista Renzo Cabrino i due consulenti incaricati dalla procura di Prato per svolgere accertamenti per le indagini sulla deflagrazione avvenuta ieri nel deposito Eni di Calenzano (Firenze). Entrambi hanno tra l'altro già lavorato come periti nella strage di Capaci, inchiesta di cui si è occupato il procuratore di Prato Luca Tescaroli quando era pm a Caltanisetta.

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Forze dell'ordine e vigili del fuoco a lavoro sul luogo dell'esplosione (Fotocronache Germogli)
16:14
Altre due ore di sciopero alla raffineria di Stagno

Mercoledì 11 dicembre i lavoratori della raffineria Eni di Stagno, a Livorno, effettueranno due ore di sciopero in segno di lutto. Lo annunciano in una nota le Rsu del sito livornese, spiegando che "la decisione è sostenuta con forza e convinzione da Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil", ovvero il settore chimico. Lo sciopero, afferma la Rsu, sarà effettuato alla fine del turno di lavoro. "Desideriamo esprimere il dolore - si legge nella nota - per la tragedia, il cordoglio per le vittime e la vicinanza ai feriti e ai familiari. Esprimiamo inoltre gratitudine nei confronti dei soccorritori, oltre a tanta rabbia per quello che è successo. Perché non è più accettabile perdere la vita sul posto di lavoro".

15:34
Eni: "Prematuro ipotizzare le cause dell'incidente"

"Prematuro" ipotizzare le cause dell'incidente. Lo afferma Eni in una nota: "Alla luce degli aggiornamenti relativi alle persone rimaste coinvolte nell’incidente di Calenzano, Eni - si legge - desidera esprimere nuovamente la propria vicinanza alle famiglie delle persone decedute e alle persone ferite o comunque coinvolte. In merito alle molteplici ipotesi della prima ora che stanno emergendo in merito alla dinamica e cause dell’incidente, Eni conferma che sta collaborando strettamente con l’autorità giudiziaria per individuare quanto prima, in modo rigoroso tramite le opportune e approfondite verifiche tecniche, le cause reali dell’esplosione, delle quali è assolutamente prematuro ipotizzare la natura. Ogni informazione di dettaglio sarà messa a disposizione da Eni alle autorità giudiziarie che stanno conducendo le indagini, anche a salvaguardia del segreto investigativo".

14:59
Chi erano le cinque vittime

Lavoratori, padri di famiglia. Usciti in un lunedì qualunque per andare a lavoro e mai più tornati. Cinque vittime, cinque storie. Sono le persone morte nell’esplosione di Calenzano, nella tremenda deflagrazione del deposito dell’Eni. Leggi qui l'articolo

 

 

14:22
Inchiesta, almeno un'altra contestazione

Omicidio colposo plurimo sarebbe una delle ipotesi di reato per le quali la procura di Prato ha aperto l'inchiesta. Da quanto appreso ci sarebbe almeno anche un'altra contestazione. Dalla procura però non trapela alcuna informazione su quale sia l'altro titolo di reato e se siano già state iscritte delle persone nel registro degli indagati.

13:57
La procura nomina due consulenti, si occuparono della strage di Capaci

La procura di Prato ha incaricato due consulenti per svolgere accertamenti per le indagini sulla deflagrazione. Sono l'esplosivista Roberto Vassale e il chimico esplosivista Renzo Cabrino. Entrambi hanno lavorato come periti nella strage di Capaci, inchiesta di cui si è occupato il procuratore di Prato Luca Tescaroli quando era pm a Caltanissetta. In totale sarebbero quattro i consulenti nominati dalla procura oltre a un ausiliario, sempre secondo quanto si apprende oggi in ambienti investigativi. Riguardo alle indagini, ieri la procura aveva reso noto di aver coinvolto negli accertamenti i carabinieri e di aver chiesto l'intervento di Arpat e l'Asl Toscana centro "per evidenziare profili di possibile responsabilità sul luogo del teatro dell'esplosione". Sempre la procura spiegava ieri di aver nominato alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell'esplosione. 

13:11
Le condizioni dei feriti

A 24 ore dall'esplosione, sono tre le persone ancora ricoverate: uno all'ospedale di Careggi di Firenze e due a Cisanello a Pisa. Leggi qui l'articolo sulle condizioni dei feriti

12:44
I rilievi Arpat: concentrazioni "trascurabili" nell'aria, interventi sui corsi d'acqua

L'Arpat rende noto come ha funzionato l'intervento relativo alla protezione ambientale dopo l'esplosione. Qui l'articolo completo 

12:19
Sciopero provinciale proclamato dai sindacati e manifestazione a Calenzano

Mercoledì 11 dicembre i sindacati Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze hanno proclamato uno sciopero generale provinciale per le ultime quattro ore del turno. Verrà organizzato un presidio-manifestazione in piazza Vittorio Veneto a Calenzano alle 14,30, nel quale interverranno le tre confederazioni, le lavoratrici e i lavoratori dei settori coinvolti.

11:39
Trovata la quinta vittima 

Trovato il corpo della quinta vittima dell'esplosione nel deposito Eni di Calenzano. "Sono scosso e sconvolto per quello che è successo, una cosa è avere un piano d'emergenza sulla carta e un'altra cosa è viverlo e gestirlo dopo un evento come questo. È il momento più difficile di questa esperienza amministrativa. Capisco che i cittadini sono profondamente preoccupati". È quanto afferma il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani

11:21
Due vittime sono manutentori esterni

Secondo quanto si apprende due dei cinque morti nell'esplosione del deposito sono i manutentori, dipendenti di una ditta esterna, che lavoravano alle postazioni di carico 6-7. I manutentori erano nell'impianto da una quindicina di giorni per sostituire la tubazione del carburante con quello Hvo più performante. La postazione 5 è quella dalla quale stava caricando l'autocisterna Vincenzo Martinelli, 51 anni, residente a Prato, una delle vittime dell'esplosione. 

11:18
Il sottosegretaio Prisco sul luogo dell'esplosione

"È sicuramente uno scenario molto, molto complesso. Sono venuto per incontrare e vedere i luoghi, ma soprattutto per ringraziare i vigili del fuoco e gli altri soccorritori che in tempi record hanno messo in sicurezza il luogo, purtroppo ancora una volta si devono piangere delle persone morte sul lavoro. Mi auguro che queste cose non capitino più". È quanto afferma il sottosegretario al ministero dell'Interno, Emanuele Prisco, all'arrivo nell'area del deposito Eni di Calenzano.

11:16
"Vincenzo prima dell'esplosione si è accorto di qualcosa"

Una testimonianza dei momenti precedenti all'esplosione arriva da un collega di Vincenzo Martinelli, una delle vittime. L'uomo racconta che Martinelli, prima del boato, "ha fatto un passo indietro, come se si fosse accorto di qualcosa". Una testimonianza preziosa che potrebbe fare chiarezza su cosa è accaduto nel deposito Eni. 

10:56
"Non riusciamo a capire cosa sia accaduto"

Le parole di Massimiliano Matranga, referente di Uiltrasporti, che parla dell'esplosione di Calenzano.

10:54
Dentro un'azienda limitrofa: gravi danni

Sono gravi i danni nelle aziende limitrofe al deposito di carburanti dove è avvenuta l'esplosione. Ecco la testimonianza di un imprenditore che racconta come serviranno un paio di giorni per ripartire. 

10:32
Giani: "Oggi quell'area è diventata inappropriata"

"Quel luogo è inappropriato per le funzioni che lì vengono svolte. Capisco che c'è perché quando fu realizzato alla fine degli anni '50 si prevedeva lì l'uscita e l'entrata dell'autostrada, era tutta aperta campagna, e si presentava appropriato, ma oggi no». Lo ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani in Consiglio regionale. La seduta si è aperta con un minuto di silenzio. «Oggi quella è un'area densamente popolata, sia sul piano industriale sia anche di residenza perché ha una distanza di ragionevole pericolo con una conurbazione urbana densamente popolata. Ma questo - ha aggiunto Giani - appartiene al lavoro che dovremo fare dopo l'inchiesta della magistratura. Noi potremo agire con provvedimenti quando l'indagine darà conto di quello che effettivamente è accaduto, quindi sulle caratteristiche preventive perché non accada mai più che dovremo mettere in atto, anche con strumenti urbanistici, su quell'area".

09:55
Un collega delle vittime: "L'impianto è sicuro"

"Non ci capacitiamo di quanto è successo, per noi autisti l'impianto è sicuro. Conosciamo benissimo tutte le procedure e i funzionamenti della sicurezza all'interno dell'impianto e non riusciamo a spiegarci cosa sia accaduto. Anche quando c'è stato una rottura o uno spandimento non si è mai arrivati a creare un pericolo. All'interno siamo controllati continuamente e per noi l'insicurezza nasce appena esci dal deposito perché non sai cosa ti può succedere mentre guidi». A dirlo Giuseppe, uno degli autisti di cisterne che da 35 anni lavora nell'impianto Eni di Calenzano dove ieri è avvenuta l'esplosione. «Per noi la sicurezza c'è sempre stata. Mai avremmo pensato a un'esplosione. Sono due giorni che piango per i miei colleghi, potevo esserci io». 

08:53
Si indaga per omicidio colposo plurimo

lL procuratore Luca Tescaroli ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Al vaglio anche le ipotesi dei reati di lesioni colpose aggravati dalla violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro ed anche il disastro colposo.

08:32
Trovata la quarta vittima

E' stato ritrovato il corpo di un altro dei lavoratori dispersi nell'esplosione del deposito Eni di Calenzano. Come l'altra vittima ritrovata stamani, il suo corpo era nell'area della pensilina di carico. Sono così quattro le vittime accertate, mentre si cerca ancora un disperso. Una finora la vittima identificata, Vincenzo Martinelli di 51 anni. Mancano all'appello Carmelo Corso, di Catania, 57 anni, Davide Baronti, 49 anni, di Novara, Gerardo Pepe, 46enne tedesco ma residente in Italia e Fabio Cirielli 46enne di Matera. Uno di loro deve essere l'ultimo disperso, gli altri vittime da identificare.

07:41
Trovata terza vittima

Trovata la terza vittima dell'esplosione avvenuta nel deposito Eni a Calenzano. Il corpo dell'uomo è stato trovato vicino all'area della pensilina di carico.

06:43
Nuovo giorno di ricerche

Ricominciano le ricerche delle tre persone disperse all'interno del deposito. Si tratta di lavoratori ma anche di camionisti che come ogni giorno andavano nell'impianto per caricare le cisterne e poi portare il carburante nei distributori. L'esplosione li ha travolti. Di tre di loro si sono perse le tracce mentre altri due sono stati ritrovati senza vita. Uno è Vincenzo Martinelli, 51 anni, residente a Prato. L'altra persona deve essere identificata. Le ricerche dei vigili del fuoco non sono semplici. Le strutture sono collassate e ci sono molti detriti.

06:42
Lutto cittadino

Il Comune di Calenzano ha proclamato il lutto cittadino per oggi. L'11 dicembre in Toscana sarà giornata di lutto regionale. Un minuto di silenzio per le vittime è stato osservato ieri in Consiglio comunale a Firenze.

06:42
  Le indagini della procura

La procura di Prato, competente su Calenzano pur essendo quest'ultimo un comune in provincia di Firenze, è al lavoro e ha aperto un fascicolo. Non ci sono al momento indagati. Il procuratore capo Tescaroli vuole capire cosa sia accaduto e cosa abbia provocato l'esplosione. La procura punta a chiarire se ci siano state negligenze nell'ambito del delicato lavoro di carico delle autobotti.