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Esplosione Firenze, la testimonianza: “Sembrava un terremoto, ho visto crollare tutto”

Tommaso Soldi ha una società a meno di un chilometro di distanza dalla raffineria Eni. “Noi siamo scappati e stiamo bene. Ci sono vetri ovunque e tantissima polvere”

Esplosione raffineria Eni a Calenzano, la colonna di fumo

Esplosione raffineria Eni a Calenzano, la colonna di fumo

Calenzano, 9 dicembre 2024 - “Sembrava un terremoto fortissimo, i vetri sono esplosi, crollati i soffitti degli uffici. Siamo scappati subito tutti fuori, siamo tutti salvi, ma là la situazione sembra drammatica”. Tommaso Soldi ha un’azienda vicinissima al deposito Eni esploso nella mattinata a Calenzano. Lui e i suoi dipendenti stanno tutti bene ma la paura è stata grande: usciti nel cortile hanno trovato vetri ovunque, crolli strutturali e altri occhi e facce terrorizzate, sconvolte come le loro. 

“Noi grazie a dio stiamo tutti bene, è successo tutto all’improvviso, ero nel mio ufficio. Abbiamo sentito un’esplosione come una bomba, non capivo se fosse un forte terremoto, non mi rendevo conto sul momento cosa potesse essere successo. Non ho pensato subito alla scoppio della cisterna della raffineria”, racconta Soldi. Uscito dal suo ufficio, si è trovato davanti a tutti i controsoffitti degli uffici crollati, tantissima polvere, danno strutturali alla struttura.

“Abbiamo urlato, con i miei colleghi, ai nostri collaboratori di uscire immediatamente. Siamo in tre in ufficio e tre in magazzino. Loro fortunatamente sono tutti salvi, sopra la testa delle ragazze in ufficio si è aperta una voragine, è crollato ogni cosa”. La sua società è a circa un chilometro di distanza e tutte le imprese nei dintorni hanno avuto gli stessi danni. “Non ci sono stati feriti intorno a noi, ma quando siamo usciti ci siamo trovati davanti a una colonna di fumo e di fuoco impressionante”. 

La prima reazione, quella immediata, dopo il botto è stata quella di mettersi in salvo, non capendo da cosa fosse provocato, ma soprattutto Tommaso Soldi ha pensato di far scappare i propri dipendenti. “Ho gridato: ‘Uscite da qua, lasciate tutto, scappate tutti fuori'. Nell’arco di poco eravamo tutti fuori, tutti salvi per fortuna, ma lì alla raffineria c’erano voci di morti e feriti. Sono voci, qua ci sono solo danni alle cose e non alle persone”.

Mandati a casa i dipendenti, lui rimane per capire come comportarsi. È spaesato, la voce trema ancora per lo spavento. “Ora capirò con l’assicurazione come muovermi, anche a livello di sicurezza degli ambienti”. Intanto fuori la situazione si è sbloccata, “ma fino a pochi minuti fa c’era il caos, era tutto bloccato per le strade e non potevamo uscire da qua. Sembra che sia stato contenuto ora l’incendio, a guardare ora. La paura era che scoppiassero altre cisterne e diventasse tutto un effetto domino, ma per il momento pare sotto controllo”.