Firenze, 20 maggio 2021 - Foto, video e simboli che inneggiavano al nazismo ed esaltavano le stragi di matrice suprematista. È quanto hanno trovato gli investigatori della Polizia nelle chat degli estremisti di destra coinvolti nell'indagine contro un'organizzazione che puntava a ricostruire un partito fascista. Sono 25 le perquisizioni domiciliari in corso in 18 diverse province italiane a carico di altrettanti militanti dell'organizzazione di estrema destra "Ultima Legione". Il blitz, eseguito dalla polizia, è scattato nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Procura de l'Aquila sotto il coordinamento diretto della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo. Sono in atto perquisizioni in varie città, da La Spezia a Terni, Como, Piacenza, L'Aquila, Lecce, Modena, Cosenza, Ascoli Piceno, Macerata, Verona, Como e Chieti.
Le indagini, sono dirette dalla Procura della Repubblica del capoluogo abruzzese, anche con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo e partono da accertamenti condotti sugli iscritti ad una chat neonazista e antisemita chiamata "Boia chi molla", alcuni membri dei quali appartengono anche al sodalizio estremista "Ultima legione", che è nato a Milano ma poi si è diramato in tutta Italia. I reati contestati a vario titolo sono perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, con istigazione all'uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all'odio ed alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi. Le indagini vennero avviate nel gennaio 2019 con il monitoraggio delle chat create sui canali Telegram e Whatsapp.
Secondo l'accusa, i promotori e partecipanti dei gruppi chat erano pronti a costituire una struttura politica di chiara ideologia fascista, utilizzando i canali di messaggistica istantanea come strumenti di proselitismo e reclutamento di militanti. Gli approfondimenti effettuati dall'Antiterrorismo hanno peraltro consentito di delineare l'organigramma dei tesserati ad Ultima Legione Italia. In Toscana, immagini e video sono stati trovati nella disponibilità di tre soggetti residenti a Firenze, Prato e Grosseto, che, considerati tra gli animatori delle chat, sono stati perquisiti questa mattina dagli agenti delle Digos.
I destinatari delle perquisizioni sono un 51enne di Firenze, un 29enne originario di Bagno a Ripoli (Firenze) e residente a Prato, e un 45enne di Grosseto. Secondo quanto appreso, l'indagine, coordinata dal pm Leopoldo De Gregorio della Dda di Firenze, è una costola di quella su un presunto gruppo di estremisti di destra attivo in provincia di Siena, che il 12 novembre del 2019 ha portato all'arresto di Andrea e Yuri Chesi, padre e figlio di 61 e 24 anni, ora a processo a Firenze con rito abbreviato. I tre perquisiti avrebbero fatto parte tra l'altro di una chat whatsapp chiamata 'Boia chi molla', già oggetto di accertamenti da parte della polizia postale di Milano. Tra i propositi espressi attraverso i messaggi inviati nella chat, ricostituire il partito fascista, «giustiziare i politici di destra e di sinistra», cacciare gli stranieri dal paese e eliminare gli avversari politici facendoli «affogare con la macina del mulino in fondo al mare».