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Eugenio Giani: "L'Italia faccia di più per aiutare il popolo iraniano in rivolta"

Le parole del presidente della Regione Toscana dal palco di "Luce!"

Eugenio Giani

Firenze, 26 novembre 2022 - "Se guardate gli affreschi del Salone dei Cinquecento qui c'è la storia della Toscana". Lo dice il presidente della Regione Eugenio Giani parlando dal palco del Salone stesso nell'ambito della festa di "Luce!". "Qui - dice nel dialogo con la direttrice di Qn, La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino Agnese Pini - quando Cosimo I dei Medici fu nominato magnus dux Etruriae volle far rappresentare quella che era stata la storia di Firenze e della Toscana. Ma questo è anche un simbolo dell'Unità italiana, perché quando Firenze fu capitale questa fu la Montecitorio di allora".

La Toscana "è terra di diritti - dice Giani - La civiltà etrusca, che abbiamo nel dna e che è vissuta tremila anni fa era una civiltà matriarcale perché la donna aveva un ruolo fondamentale, era la sacerdotessa che portava avanti spiritualità e riti, ma anche nell'impresa. Poi pensiamo all'età dell'illuminismo e quindi la prima affermazione dell'abrogazione della pena di morte, il 30 novembre del 1786". 

Il pensiero di Giani "va all'Iran. In Italia stiamo facendo troppo poco per le donne iraniane. In questo caso l'affermazione dei diritti passa dalla donna. L'uccisione di una 22enne che teneva male il burqa ha scatenato una protesta delle donne stesse. Dopo 43 anni questo è il momento più serio attraverso cui con la rivolta delle donne ci può essere uno sbocco che dal medievale oscurantismo può risollevare quel Paese che tante pagine importanti ha scritto".

Il mondo "vede crescere i conflitti - dice Giani - e la cattiveria con cui la Russia sta schiacciando l'Ucraina, sacrificando la popolazione civile al freddo, nel concentrare gli sforzi per far soffrire la gente. E' la dimostrazione che i diritti sono calpestati in tante parti del mondo. Noi che siamo terra di diritti dobbiamo essere attenti a questi temi".