Figline Incisa (Firenze), 16 settembre 2023 – Con la trasformazione da Bekaert a HgV, la Toscana diventa la prima regione d’Europa ad ospitare un concreto esempio di economia circolare in grado di essere applicato a diversi settori industriali, dall’energia alla produzione di cibo.
Lo stabilimento ex Pirelli di Figline Incisa nel Valdarno fiorentino, che fino a pochi anni fa produceva corde metalliche per pneumatici, poi chiuso lasciando a piedi 318 lavoratori, ora ha una nuova vita che passa dall’energia pulita: è stato rilevato dalla Global Energy Group (Ge-Group), che ha sede nella vicina Bagno a Ripoli.
Diventerà l’"H2 Era Green Valley" (HgV), un modello completamente eco-sostenibile in linea con le più recenti pratiche ESG. Il progetto è stato presentato in un convegno con 350 persone alla cittadella di Loppiano alla presenza del governatore toscano Eugenio Giani e del sindaco Giulia Mugnai. HGV prevede la realizzazione di un complesso industriale che integrerà una centrale fotovoltaica, un impianto di produzione di idrogeno verde, un impianto di power to gas, una vertical farm e una fish farm.
La centrale fotovoltaica produrrà energia pulita, utilizzata per alimentare l’impianto di produzione di idrogeno; questo, a sua volta, sarà utilizzato per alimentare l’impianto di power to gas, che produrrà Bio Metano.
Il calore di scarto dell’elettrolizzatore climatizzerà la Vertical Farm, mentre l’ossigeno di scarto verrà utilizzato nella Fish Farm, insieme all’energia auto prodotta sarà tutto a impatto zero. "Il modello HGV è scalabile ed è il primo, a livello industriale, che emette più ossigeno che Co2 nell’ambiente – dichiara Federico Parma, ideatore di tutto il progetto –. Definiamo così il futuro economico in una circolarità industriale, eliminando gli sprechi e riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente, determinati a creare un mondo in cui ogni risorsa sia utilizzata con saggezza e ogni scarto diventi una nuova opportunità".
I benefici, sottolinea, sono molteplici, "non ultima la creazione di nuovi posti di lavoro in diversi settori, tra cui l’energia, l’agricoltura e la produzione industriale, andando a migliorare processi che fino a questo momento sono stati penalizzati per motivi ambientali ed economici". Dopo la chiusura della Bekaert, istituzioni, sindacati, associazioni ed enti avevano unito le forze per trovare una nuova occupazione a quasi tutti i lavoratori. L’esempio positivo, è diventato la base del protocollo "per lo sviluppo e l’occupazione nel Valdarno".