FRANCESCO MARINARI
Cronaca

Fake news, David Puente: "Tutti possiamo finire in trappola" / L'INTERVISTA

Giornalismo e fact checking: la parola all'esperto

David Puente

David Puente

Firenze, 11 gennaio 2020 - Negli ultimi giorni si è occupato di disinnescare falsità sugli incendi in Australia: dalla foto del canguro che abbraccia una donna, scatto che non si riferisce alle zone dei roghi, alla cartina dell’Australia in 3D, che è un’elaborazione dei luoghi degli incendi e non l’immagine del continente in fiamme visto dal satellite. David Puente, giornalista, blogger e informatico, è un fact checker: smonta le bufale che compaiono in Rete sotto le più svariate forme, spiegando ai navigatori punto per punto perché non credere a una certa notizia che sembra vera. "Alle fake news possono credere tutti: dai meno informati a chi ha tre lauree - dice Puente - Nessuno di noi è immune dal ritenere vero qualcosa che in realtà vero non è". Chi crea le bufale in Rete? E con quale interesse? "Ci sono i truffatori, che vogliono semplicemente raggirare le persone. C’è chi ha interesse a far cliccare il proprio banner pubblicitario. E c’è chi invece crede fermamente alla sua bufala, tipo che la Terra è piatta. L’obbiettivo è sempre far abboccare qualcuno per il proprio tornaconto". Cosa possiamo fare oggi contro le fake news? "Non c’è un rimedio per risolvere tutto, le bufale sono sempre esistite. E’ importante, quando leggiamo una notizia che ci crea emozione, fermarsi e chiedersi se sia vera. E non vergognarsi di non sapere: non c’è niente di male nel chiedere a chi è più esperto di noi". Leggendo una notizia sui social, quali sono gli elementi da valutare per capire se quella è una bufala? "Serve fare attenzione a certi titoli, a certe parole come ’sensazionale’ o ’straordinario’. La fake news sfrutta le nostre sensazioni per spingerci a condividere d’impulso il post. Serve insomma essere un po’ paranoici, ma attenzione anche all’effetto contrario". Ovvero? "Stare sempre in allerta, dubitare di tutto ciò che vediamo in Rete ci potrebbe far bollare come bufale anche notizie reali". Come si diventa fact checker? "Semplicemente facendo giornalismo. Si tratta essenzialmente di verifica dei fatti. E in questo senso il ruolo del fact checker è un po’ un’anomalia". Qual è il rapporto tra fake news e politica? "Ogni politico racconta la sua verità. C’è sempre qualcosa di falso nel convincere un elettore. Ciò accade in politica come nel marketing". Un esempio di fake news degli ultimi tempi? "La morte di Daniela Carrasco, simbolo dei manifestanti cileni: non è stata percossa dalle forze dell’ordine, si è trattato di suicidio. Ma per giorni quella falsa notizia ha invaso i social ed è stata condivisa anche da politici". © RIPRODUZIONE RISERVATA